di Andrea Sermonti
Parte la terza edizione del progetto M.A.R.E. – acronimo di Marine Adventure for Research & Education –un’iniziativa speciale della Fondazione Centro Velico Caprera Cvc – Ets che unisce la pratica marinara, la ricerca scientifica e la promozione per la salvaguardia del Mar Mediterraneo, sempre con la stretta collaborazione scientifica del partner One Ocean Foundation.
Il catamarano One ha navigato nel 2022 attraverso tutto il Mar Tirreno, per spostarsi nel 2023 nel Mar Adriatico attraverso sei paesi.
Le dieci tappe
L’appuntamento per il 2024 presenta una grande novità: si torna a La Maddalena, casa della Fondazione, dove tutto ha avuto inizio. Il punto di partenza e di arrivo di un’avventura che toccherà Italia, Francia e Spagna in dieci tappe, a riconferma del respiro internazionale della missione, per fare ritorno in Sardegna il 6 luglio, attraccando a Savona, Nizza, Marsiglia, Port-Argelès, Barcellona, Ibiza, Minorca, Ajaccio, Santa Teresa di Gallura e di nuovo La Maddalena.
“La tutela dell’ambiente è sempre stata nel nostro dna”, spiega Stefano Crosta, presidente della Fondazione Cvc. “È anche per dare la giusta risposta a progetti come questo che un anno fa è nata la nostra Fondazione. M.A.R.E., che ha lo scopo di monitorare lo stato di salute del Mediterraneo e promuovere conoscenza e tutela dell’ambiente marino. Nei primi due anni sono salite a bordo sei università. L’obiettivo principale di quest’anno è ospitare per oltre due mesi ricercatori e istituzioni, come la Marina Militare, a bordo del catamarano One per raccogliere e analizzare dati sull’inquinamento da sostanze chimiche delle acque e sulla biodiversità marina del Mediterraneo, sia nella fauna che nella flora, e divenire una vera piattaforma scientifica di riferimento a livello internazionale. Possiamo vantare partnership importantissime e di caratura internazionale, a iniziare da One Ocean Foundation, Marina Militare, Guardia Costiera e Regione Autonoma della Sardegna. Oltre a realtà sensibili alle tematiche del progetto che si sono affiancate fin dagli esordi, come Yamamay e Toio, alle quali si aggiungono quest’anno Shiseido e Fondazione Deutsche Bank Italia, Workness Club e la certificazione da parte di Asvis, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. I numeri delle prime due edizioni raccontano bene il grande lavoro svolto: quasi 3000 miglia navigate e circa 200 ospiti a bordo”.
Gli obiettivi di M.A.R.E. 2024
Il progetto sta acquisendo una dimensione sempre più internazionale, anche in virtù dei risultati scientifici prodotti, che rappresentano un unicum nel mondo della ricerca in relazione al Mar Mediterraneo.L’edizione 2024 di M.A.R.E. vuole contribuire alla conoscenza e alla conservazione della biodiversità marina attraverso l’analisi di dna ambientale, foto identificazione e bioacustica e valutare lo stato di contaminazione del Mar Mediterraneo tramite analisi di ecotossicologia, studio di comunità batteriche, analisi di isotopi e dell’inquinamento da microplastica.
“Siamo estremamente felici di continuare la nostra collaborazione con la Fondazione Cvc-Centro Velico Caprera Ets come partner scientifici del progetto M.A.R.E., per il terzo anno consecutivo”, dichiara Riccardo Bonadeo, presidente di One Ocean Foundation. “Fin dall’inizio One Ocean Foundation ha creduto fortemente in questa iniziativa, che rappresenta per noi un’eccellente sintesi della nostra missione: promuovere educazione e conoscenza sulla protezione dell’ambiente marino da una parte, e dall’altra ampliare le attività di monitoraggio e ricerca scientifica ad alto impatto. In particolare, sul Mar Mediterraneo il progetto M.A.R.E. ha prodotto finora dei risultati rilevanti nell’ambito dell’ecotossicologia”.
Lo conferma Ginevra Boldrocchi, coordinatrice scientifica di One Ocean Foundation: “Il nostro obiettivo rimane quello di avere un set di dati baseline di tutto il bacino. Pertanto siamo entusiasti di realizzare questa terza edizione e di poter raccogliere campioni dell’area del Mediterraneo occidentale”.
“La Marina Militare è da sempre impegnata con determinazione nel preservare l’ambiente marino, dimostrando una crescente sensibilità verso le questioni ambientali che caratterizzano l’epoca contemporanea”, afferma il capitano di vascello Paolo Spagnoletta.
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