Articolo di Antonio Monreale apparso sul numero di giugno 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
Mentre la bolla immobiliare scoppiata a causa dei mutui subprime sconvolgeva le principali economie mondali, scatenando una nuova crisi, a Dubai nasceva Provident Real Estate. L’obiettivo era cogliere le opportunità offerte dal territorio e dal digitale e diventare un punto di riferimento per investitori provenienti da tutto il mondo, come spiega a Forbes Italia Loai Al Fakir, fondatore e ceo. Che di recente, per seguire le richieste italiane, si è affidato a Christian Marzullo, 36 anni, originario di Catania, che è andato incontro a un’importante trasformazione che l’ha portato dal lavoro marginale al vertice del settore immobiliare a Dubai.
Il 2008 era anno complesso per fondare una società immobiliare.
L.A.F: Assolutamente, ma ho visto un’opportunità, perché era un mercato diverso e poco digitale. Posso dire di essere stato uno dei primi a investire nella tecnologia e nel web. E con il passare del tempo ho avuto ragione. Perché, se da una parte Dubai si è da subito configurata come una grande opportunità per gli investitori di tutto il mondo, dall’altra siamo riusciti a creare qualcosa di paragonabile a una famiglia, guardando sia ai dipendenti che ai clienti
Come vi posizionate nel settore?
L.A.F: Sicuramente come un’azienda leader, perché forniamo servizi che difficilmente si ritrovano nel mercato: da quelli legali e bancari alla gestione della proprietà e delle esigenze di ogni cliente. Inoltre siamo l’azienda che si posiziona meglio a livello tecnologico e di marketing.
È questo il vostro punto di forza, quindi?
L.A.F: Non solo. Un altro aspetto che ci contraddistingue è la promozione della diversità, dato che il nostro ambiente è multietnico e multilingue.
Qual è l’identikit dei vostri clienti?
L.A.F: È molto diversificato. Perché al 50% è composto da clienti di diverse nazionalità che vivono a Dubai, inclusi anche i locali. La maggior parte è composta da imprenditori e proprietari di aziende.
Quali sono le novità più importanti che state seguendo?
C.M: Portare l’esperienza maturata nel mercato italiano, a servizio di un’azienda internazionale leader a Dubai. Vogliamo offrire un servizio di advisoring completo, che parta dalla selezione del progetto e includa anche l’assistenza legale, la gestione della rivendita e degli affitti. Servizi che, a differenza di quanto accade sul mercato italiano, non prevedono una commissione, dato che sono remunerate dai costruttori stessi. Peraltro, già dopo l’estate inizieremo a organizzare eventi in tutte le maggiori città italiane per far conoscere l’internazionalità di Dubai.
Cosa si aspetta quindi?
C.M: Sono sicuro che il mercato italiano rappresenterà una grande opportunità. E non solo per noi, ma anche per il cliente finale, che si confronterà con una realtà completamente diversa in termini di gestione e cura dei servizi.
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