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Intervista Musk-Trump, il tycoon attacca anche l’Ue: “Dovrebbe pagare quanto noi per l’Ucraina”

Ieri è andata in scena l’attesissima intervista di Elon Musk a Donald Trump. Intervista che in realtà è stata quasi come un discorso da campagna elettorale di Trump, dato che il tycoon ha potuto parlare a lungo, senza essere interrotto, dei suoi argomenti preferiti. Ma attenzione, la diretta streaming è iniziata dopo quasi 45 minuti di ritardo a causa di alcuni problemi tecnici su X. Problemi che Musk ha attribuito a un ‘attacco informatico’ (non ci sarebbero comunque prove che verificano che vi sia stato un attacco DDOS).

Dal tentato omicidio all’immigrazione

Come evidenziato da Forbes, Musk ha iniziato l’intervista chiedendo a Trump di parlare del tentato omicidio del mese scorso, definendo peraltro la sua reazione, tornare i piedi e alzare il pugno mentre i servizi segreti lo scortavano fuori dal palco, “incredibilmente stimolante”. Successivamente, il focus si è spostato sull’immigrazione, con entrambi che lamentavano un’ondata di immigrazione clandestina negli ultimi anni. E qui è arrivata la promessa di Trump: se venisse eletto darebbe vita “alla più grande deportazione nella storia di questo paese”. Si è parlato anche del dietrofront del presidente Joe Biden, che Trump ha definito come “un colpo di stato” realizzato all’interno del Partito Democratico. “Hanno portato Biden dietro casa e gli hanno praticamente sparato”, ha dichiarato il tycoon. Ma non è tutto.

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L’attacco di Trump all’Ue

Come dicevamo i temi sono stati tanti: dalla politica energetica al cambiamento climatico, fino ad arrivare alla minaccia di una guerra nucleare. “Rischiamo la Terza guerra mondiale”, ha detto Trump e Musk si è detto d’accordo: “Penso che la gente sottovaluti il rischio”. Duro anche l’attacco all’Unione Europea: “Si approfitta di noi negli scambi commerciali e noi li difendiamo con la Nato: dovrebbe pagare quanto noi per l’Ucraina”, ha tuonato Trump. “Avevo messo in guardia il presidente russo Vladimir Putin dal non attaccare l’Ucraina”, ha affermato Trump ribadendo che se ci fosse stato lui alla Casa Bianca l’Ucraina non sarebbe stata invasa e Israele non sarebbe stato attaccato.

La commissione d’efficienza governativa e l’istruzione

Nel corso dell’intervista Musk ha anche convinto Trump sulla sua idea di una “commissione per l’efficienza governativa”. Peraltro, il tycoon ha rivelato che sarebbe contento se lo stesso Musk avesse un ruolo in questa commissione (ipotesi già prevista e ben vista dal miliardario di Tesla). E non è finita qui. Trump successivamente ha confermato anche la sua intenzione di chiudere il Dipartimento dell’Istruzione, così da “riportare l’istruzione negli Stati”.

Background

L’intervista arriva in momento clou per entrambi, dato che hanno deciso di allearsi proprio negli ultimi mesi. Peraltro, Musk è a capo di una super PAC pro-Trump che ha anche l’avallo di tanti altri miliardari (si tratta, come da tradizione, di un’organizzazione fondata per finanziare un determinato candidato). L’appoggio di Musk a Trump è arrivato (ancora più convinto) subito dopo l’attentato nei confronti di Trump. L’intervista, inoltre, arriva in un momento difficile per la campagna di Trump. Dall’annuncio dell’ingresso della vicepresidente Kamala Harris al posto di Biden, i sondaggi sono tornati a sfavore di Trump, che è stato peraltro più volte criticato per aver messo più volte in discussione le origini americane della stessa Harris.

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