Accademia Italiana Medici Specializzandi
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Come l’Accademia Italiana Medici Specializzandi permette di “ripassare tutto lo scibile medico in pochi mesi”

Articolo di Viola Sturaro apparso sul numero di novembre 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

La formazione specialistica medica è di primaria importanza per la società, sia dal punto di vista qualitativo, ovvero di accreditamento delle università, sia dal punto di vista quantitativo, cioè del fabbisogno di medici specialisti nei prossimi anni. Ne abbiamo parlato con Antonio Mancini, medico chirurgo e fondatore dell’Accademia Italiana Medici Specializzandi (Aims), la più grande azienda in Italia per la formazione medica, accreditata presso il ministero della Salute per la formazione continua in medicina e per l’erogazione di crediti Ecm, con 35 sedi su tutto il territorio nazionale e parte di un gruppo con sedi in Spagna, Francia, Regno Unito, Portogallo, Brasile, Messico, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Cile e Perù.

Antonio Mancini, medico chirurgo e fondatore dell’Accademia Italiana Medici Specializzandi

Qual è stata la sua esperienza formativa e professionale come medico chirurgo?

Prima di fondare Aims ho iniziato la mia esperienza professionale in medicina generale, conseguendo prima il titolo di medico di medicina di famiglia e poi l’abilitazione per il servizio di emergenza-urgenza 118. A quel punto ho deciso di completare la mia formazione prendendo una specializzazione chirurgica, nello specifico in chirurgia maxillo-facciale, che ho frequentato all’Ospedale Miulli, in provincia di Bari, e in vari ospedali d’eccellenza in Spagna, Regno Unito e Stati Uniti. Poi ho conseguito un dottorato di ricerca all’Università degli Studi di Bari, sempre in ambito chirurgico, e ho perfezionato la mia preparazione con tre master universitari di secondo livello che ho frequentato alle università di Padova e di Roma. Ora sto frequentando un executive mba a Londra, alla London Business School.

Come è partita Aims?

Nel 2014 ho notato una carenza formativa nella classe medica italiana: molti neolaureati che uscivano dalle università entravano nel mondo del lavoro con ricordi che potremmo definire sbiaditi rispetto a materie studiate anni prima. Ho così deciso di importare in Italia il modello delle accademie spagnole di formazione per medici, che avevo visto con miei occhi, studiato e provato durante le mie esperienze all’estero. Ho capito che era arrivato il momento di offrire anche ai professionisti del nostro Paese una formazione che permettesse di ripassare tutto lo scibile medico in pochi mesi di lezione, attraverso un metodo di studio innovativo, basato sull’ottimizzazione del tempo e sulla capacità dei docenti di focalizzarsi solo sulle nozioni realmente importanti per un medico aspirante specializzando che si approccia alle prime visite e diagnosi mediche, e soprattutto fondamentale per superare l’esame di accesso alle scuole di specializzazione in medicina, che in Italia si chiama esame Ssm.

Qual è stata la difficoltà più grande che ha incontrato e come l’ha superata?

Come per tutte le idee rivoluzionarie, all’inizio c’è sempre un po’ di diffidenza da parte del pubblico. L’Accademia Aims era una novità, ed è fisiologico che il potenziale cliente medico neolaureato ne volesse sapere di più, prima di affidarsi a un’azienda che propone qualcosa di nuovo in un momento così importante della sua carriera. A quel punto ho inventato la formula ‘paghi solo se entri’: i possibili fruitori avrebbero saldato il corso di formazione solo a obiettivo raggiunto, quindi se avessimo veramente offerto loro un valore aggiunto. A quel punto è stato un boom di consensi e iscrizioni. I medici avevano capito che avrebbero acquistato un corso di qualità.

Quali sono le ambizioni dell’azienda e quali le minacce?

Essere leader assoluto di mercato come l’Accademia Aims è bello, molto impegnativo e al tempo stesso pericoloso, perché la concorrenza è sempre pronta ad approfittare di ogni tuo sbaglio, anche il più piccolo. Il segreto è rimanere sempre dieci passi avanti rispetto agli altri, e per farlo non bisogna mai smettere di innovare e prendersi cura di ogni dettaglio. Inoltre, è molto importante non cullarsi mai sugli allori, rimanendo concentrati e focalizzati sugli obiettivi da raggiungere, continuando a innovare per mantenere lontana la concorrenza.

Com’è cambiato il mercato dall’inizio a oggi e cosa significa raggiungere il traguardo dei dieci anni di Aims?

Siamo stati i primi a entrare sul mercato e questo ci ha portato ad avere una grande visibilità tra decine di migliaia di medici in tutta Italia. Aver guadagnato la loro fiducia, averli formati migliorando le loro competenze, rendendoli professionisti migliori, è stato un grande onore. Di questo Aims si occupa ancora oggi, in tal senso il mercato della formazione in ambito sanitario non è cambiato. Dal 2014 a oggi il ministero ha finanziato più contratti di formazione per le specializzazioni mediche, rendendo la competizione tra i concorrenti meno accesa, e questo significa doversi impegnare ancora di più per guadagnare la fiducia dei corsisti che ogni anno si iscrivono. Per noi è una sfida e uno stimolo aggiuntivo, che stiamo vincendo con dedizione e impegno. Dieci anni di Aims significano passione, impegno, amicizia, lealtà e filosofia del lavoro, le pietre angolari su cui abbiamo costruito l’azienda, diventata in pochi anni un orgoglio nazionale.

Quali sono le sfide per il futuro?

Vedo il futuro pieno di opportunità e sfide da cogliere, e sono contento sia così perché come azienda significa continuare a crescere. L’innovazione tecnologica, ad esempio, rappresenta una di queste sfide, in quanto il nostro pubblico è sempre più digitale e più esigente in questo ambito. Il nostro impegno come azienda andrà in questa direzione. Un’altra importante sfida sarà la capacità di reagire, con bravura e resilienza, agli eventuali cambiamenti del mercato. Su questo tema faccio affidamento sul nostro asset più importante, le persone, cioè i dipendenti e collaboratori, che sono parte integrante dell’azienda e che ho formato negli anni per affrontare ogni cambiamento.

Medico, imprenditore, fondatore e socio di un grande gruppo multinazionale della formazione. Quale sarà il suo prossimo passo?

La mia ambizione è continuare a crescere, formarmi e imparare, come professionista e come persona. Pur avendo fondato una grande azienda che fa parte di un gruppo multinazionale, non voglio sentirmi arrivato a 38 anni, ed è anche per questo che ho deciso di frequentare un executive mba a Londra, dove vivo per alcuni periodi dell’anno e dove sicuramente nel prossimo futuro ci saranno altre interessanti opportunità imprenditoriali da cogliere.  

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