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Il principale competitor di Netflix è il tempo (e il videogioco Fortnite)

 

Il pericolo più grande per il leader dei video in streaming è costituito dal tempo. Quello che i suoi utenti hanno in misura necessariamente definita e che rischiano di disperdere nei mille rivoli dell’intrattenimento, non solo televisivo.

Ne è convinta Netflix, che contestualmente alla presentazione dei suoi risultati trimestrali ha rilasciato una lettera agli azionisti sul futuro del settore e sulle prospettive della società.

Benché Netflix negli Stati Uniti occupi il 10% circa del tempo che gli americani passano davanti allo schermo della tv, la società non smette di guardarsi attorno, soprattutto in direzione di quelle realtà che potrebbero erodere il suo share.

E qui arriva la sorpresa. “Siamo più in competizione con Fortnite di quanto non lo siamo con Hbo” – si legge nella lettera – dove viene citato anche il picco di view toccato nell’ottobre scorso in coincidenza con un “down” di Youtube. Come a dire: il problema di Netflix non sono i suoi competitor naturali (Hbo, Hulu, Disney o Amazon) ma tutte le fonti di assorbimento del tempo dei suoi utenti. E il videogame Fortnite da questo punto di vista è imbattibile.

Lanciato all’inizio del 2017 prevede decine di utenti connessi contemporaneamente in modalità tutti-contro-tutti. A novembre gli utenti hanno toccato quota 200 milioni, con un aumento del 60% rispetto a giugno. E se a gennaio giocavano fino a 2 milioni di utenti contemporaneamente, dieci mesi dopo erano diventati più di 8 milioni.

Tanto che la Epic Games (partecipata al 40% dalla cinese Tencent) secondo stime avrebbe raggiunto nell’ultimo anno profitti per 3 miliardi di dollari e un valore di 15 miliardi di dollari, con ricavi medi generati da ciascun utente pari a 98 dollari: più del doppio di quelli di Google (27 dollari), Facebook (19 dollari), Twitter (8 dollari) e Snapchat (3 dollari) messi assieme.

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