Torna il weekend dedicato al patrimonio culturale italiano. Prendono infatti il via domani le Giornate FAI di Primavera, con l’apertura straordinaria al pubblico di oltre 1.100 siti in 430 località d’Italia: dal Palazzo della Consulta a Roma al Castello di Melegnano (MI), dal Centro di Geodesia Spaziale a Matera alla città di Pontremoli (MS), solo per fare alcuni esempi.
Il Fondo Ambiente Italiano, nato su iniziativa di Giulia Maria Crespi, vedova dell’architetto Guglielmo Mozzoni e appartenente alla famiglia proprietaria del quotidiano Il Corriere della Sera, è attivo dal 1975. Attualmente Giulia Maria Crespi Mozzoni è la presidentessa onoraria, mentre il presidente effettivo è il conte Andrea Carandini.
Nel 1977 arriva la prima importante donazione, è quella del castello di Avio, di proprietà sino ad allora di Emanuela di Castelbarco, figlia di Wally Toscanini (figlia a sua volta del celebre compositore e direttore Arturo Toscanini). Tra le donazioni più celebri al FAI, figura certamente quella del 1983, quando Frank Pogson e la moglie, la principessa Orietta Doria Pamphili, donarono al FAI l’Abbazia di San Fruttuoso, in Liguria, e i 33 ettari di terreno circostante.
Oltre al FAI esistono altri enti e associazioni che lavorano per promuovere, salvaguardare e valorizzare l’immenso tesoro costituito da dimore e residenze d’epoca e storiche (castelli, palazzi e ville).
Negli anni Duemila è nata ad esempio Assocastelli, l’Associazione dei gestori e proprietari di castelli e dimore storiche, fortemente voluta dal barone Ivan Drogo Inglese, un gattopardo siciliano che ha ricoperto la carica di amministratore di alcune società quotate e che ha saputo infondere un piglio manageriale alla gestione di questo patrimonio.
Assocastelli nasce dall’esigenza dei proprietari di promuovere e valorizzare le proprie dimore che, nel frattempo, sono state rese disponibili come location per eventi e hospitality. Fornisce, ad esempio, ospitalità ai membri del Core Club di Manhattan, considerato il club più esclusivo di New York. Inoltre fervono i preparativi per la consegna del premio “Heritage Promotion” al magnate Arkady Novikov, che guida il colosso russo della ristorazione e che ha acquistato Villa Fontanelle di Moltrasio, sul Lago di Como, appartenuta allo stilista Gianni Versace.
Oltre alle iniziative private esistono naturalmente anche organi istituzionali che contribuiscono concretamente alla missione della salvaguardia del nostro patrimonio. L’Unesco, organismo internazionale che è presente in Italia dal 1950 con una Commissione Nazionale presieduta da Franco Bernabè, è uno di questi. Bernabè è uno dei più importanti manager italiani e ha ricoperto l’incarico di amministratore delegato prima di Eni e successivamente di Telecom Italia. E’ stato anche vice presidente di Rothschild Europe.
Da segnalare anche l’attività del Pontificio Consiglio per la cultura, retto dal cardinale Gianfranco Ravasi. L’attenzione della Chiesa verso il proprio patrimonio si deve a Papa Giovanni Paolo II che, negli anni ’80, istituì una commissione con il compito di presiedere la tutela del patrimonio architettonico e artistico della chiesa. Con Papa Benedetto XVI si trasformò in Pontificio Consiglio della Cultura. Il patrimonio della Chiesa non è costituito esclusivamente da edifici adibiti al culto. In esso figurano anche palazzi importanti. Villa Giorgina Levi, attuale sede della Nunziatura presso la Repubblica italiana, ne è un esempio.
A livello istituzionale c’è infine da considerare anche il ruolo del ministero delle Attività e dei Beni Culturali. Nell’attuale Governo il ministro è Alberto Bonisoli che, da oltre 15 anni, è il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Milano.
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