Questo articolo è apparso sul numero di ottobre di Forbes. Abbonati
Il periodo degli studi è stato spesso terreno fertile per la nascita di una startup. Basti pensare alla storia di Facebook: nel 2004 Mark Zuckerberg creò un sito web per favorire l’incontro virtuale della community composta dagli studenti dell’Università di Harvard. Con un obiettivo diverso, ma con la stessa intraprendenza, tre ragazzi italiani hanno dato vita a WeStudents, il primo diario digitale smart disponibile per tutti gli studenti delle scuole superiori, nonché un’unica applicazione per interagire con la propria scuola e i propri compagni: la piattaforma permette di caricare i propri voti, rispondere a sondaggi, leggere le circolari e rimanere aggiornati sugli eventi.
“La nostra app nasce dalle necessità che abbiamo avuto durante il nostro percorso liceale. Se da un lato Facebook iniziava a essere utilizzato sempre meno rendendo difficoltosa la comunicazione tra compagni dello stesso istituto, dall’altro la comunicazione con la scuola non era delle più agevoli per via della scarsa qualità delle applicazioni che venivano fornite per visualizzare voti, compiti per casa e argomenti delle lezioni. Da queste esigenze è iniziato il nostro piccolo grande viaggio”, raccontano Giorgio Morelli, Matteo Giardino e Matteo De Lucia. Il primo ha 21 anni, è iscritto all’Università Bocconi, dopo la maturità classica, e ha un mantra: “ogni persona che incontri è migliore di te in qualcosa; in quella cosa impara”; il secondo, anche lui 21enne, si è formato da autodidatta come programmatore e, in seguito al suo primo contratto con una software house, ha deciso inventare il proprio lavoro; mentre il terzo ha 22 anni e di recente si è laureato in ingegneria elettronica al Politecnico di Milano e si definisce come ragazzo sempre animato dal “desiderio di conoscere e dalla voglia di scoprire e di accettare tutte le sfide”.
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Il sogno dei giovani imprenditori è quello di contribuire a rendere più efficiente il percorso di apprendimento degli studenti sfruttando le potenzialità offerte dal digitale e sopperendo a quelle lacune di innovazione che la scuola italiana si è trovata spesso a fronteggiare: “Il mondo dell’istruzione, specialmente italiano, è rimasta nell’era dei dinosauri. Nell’epoca della rivoluzione 4.0 anche il settore dell’istruzione ha bisogno di innovarsi per restare al passo con i tempi: questa necessità tuttavia non deve essere vista come una chimera, bensì un’opportunità. Noi pensiamo che l’interazione tra compagni possa aiutare gli studenti”. La startup ha appena 10 mesi, ma può già vantare numeri notevoli: 10 milioni di eventi creati all’interno dell’applicazione, più di 500mila risposte ai sondaggi, 80mila download e più di 20mila classi, 400mila risposte ai sondaggi.
“WeStudents è nata da poco senza il supporto di incubatori o investitori esterni: ci siamo rimboccati le maniche a vicenda e, insieme, abbiamo superato mille difficoltà e sgambetti esterni. Tuttavia anche nei momenti più bui i nostri numeri ci hanno dato la forza di andare avanti”, spiegano i tre ragazzi. Per WeStudents, però, adesso è arrivato il momento di crescere e l’obiettivo per i prossimi mesi è davvero ambizioso: raggiungere i 500mila studenti delle scuole superiori, ossia il 20% del mercato italiano.
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“Sarà anche fondamentale nei prossimi mesi la scelta del team di Advisor, pronto a vivere con noi questo sogno. Siamo consapevoli di quanto siano audaci i nostri obiettivi e di tutte le difficoltà che troveremo nel realizzarle. Insieme, giorno dopo giorno, lavoreremo affinché WeStudents possa essere nelle tasche di tutti gli studenti, oggi italiani e domani chissà. Come riportiamo sempre ai nostri investitori non possiamo garantire con certezza il raggiungimento dei nostri obiettivi, ma sicuramente faremo tutto il possibile per realizzarli”, concludono i tre startupper.
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