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Rolex Explorer II, the time of perpetual planet

Articolo di Conrad Sails tratto dal numero di novembre 2019 di Forbes

Un segnatempo riesce a definire il carattere di una persona? È in grado di rapresentarne valori e filosofia di vita? Nel caso di Rolex non c’è spazio per dubbi. In particolare la collezione Explorer incarna una visione, quella della casa ginevrina, che ha conquistato l’attenzione e il polso di un pubblico animato dalla volontà di affrontare qualsiasi sfida. Sono queste le ragioni che, oltre alle qualità tecniche intrinseche a questa famiglia di orologi, hanno permesso alla collezione di diventare un oggetto di culto per molti manager e imprenditori di successo che amano mettersi alla prova nel lavoro e negli affari. Affidabilità, robustezza e precisione in ogni condizione di utilizzo, anche le più difficili e complesse: si può riassumere così la filosofia alla base di un orologio concepito da Rolex proprio con l’obiettivo di essere prima di tutto uno strumento utile per le esplorazioni. Il resto è storia. Grazie a questo segnatempo la Casa di Ginevra ha scritto pagine, nel grande libro dell’orologeria, degne di un romanzo d’avventura. Tutto ebbe inizio nel 1933 quando Rolex si unì alla spedizione britannica che sorvolò l’Everest. Un primo assaggio di quella che vent’anni dopo divenne un’impresa entrata nella leggenda. Sir Edmund Hillary e lo sherpa Tenzing Norgay conquistarono, per la prima volta nella storia, la vetta più alta dell’Himalaya e del mondo. A scandire i momenti salienti della scalata c’erano gli orologi Oyster Perpetual, che facevano parte dell’equipaggiamento, antesignani di un modello, l’Explorer, lanciato da Rolex proprio nel 1953 per celebrare questo importante traguardo. Ancora oggi, a distanza di oltre 60 anni, la collezione mette in luce da un lato le capacità tecniche del marchio e dall’altro la mentalità e la vocazione pioneristica volta a sperimentare sempre soluzioni all’avanguardia. Le stesse che si ritrovano nell’Explorer II.

Explorer II

Presentata al pubblico per la prima volta nel 1971 questa referenza ha ampliato l’offerta della collezione arricchendola oggi di nuovi contenuti tecnici. A iniziare dal Calibro 3187. Si tratta di un movimento meccanico a carica automatica ideato, sviluppato e realizzato interamente da Rolex. Gli sforzi si sono concentrati nella direzione della massima efficienza e precisione nella misurazione del tempo in ogni condizione di utilizzo. Da qui l’idea di montare l’organo regolatore sul dispositivo Paraflex che migliora di oltre il 50 per cento la resistenza agli urti. Non solo. La stabilità dell’organo regolatore, anche in presenza di forti sollecitazioni, è garantita da un ponte passante regolabile in altezza. Il lavoro di ricerca indirizzato a garantire la massima affidabilità ha spinto Rolex a concepire la spirale in Parachrom blu, una particolare lega brevettata dalla Casa di Ginevra insensibile ai campi magnetici, più resistente agli sbalzi termici e fino a dieci volte più precisa in caso di urti. E non è finita: come per ogni movimento Rolex, anche il Calibro 3187 vanta la certificazione COSC alla quale si aggiunge quella di Cronometro Superlativo i cui parametri fissati dalla maison sono stati pensati per incrementare ulteriormente le prestazioni del segnatempo. Prestazioni che si ritrovano anche nella cassa di 42 mm in Oystersteel, un materiale quest’ultimo particolarmente resistente alla corrosione. Tra le dotazioni dell’Explorer II spicca anche il Twinlock un sistema di doppia impermeabilizzazione di cui è dotata la corona di carica.

Explorer II

Sul quadrante bianco (in alternativa è disponibile anche in versione con tonalità nera) spiccano gli indici in oro bianco e le lancette delle ore, dei minuti, dei secondi alla quale si aggiunge quella delle 24 ore in arancio. Quest’ultima, abbinata alla lunetta graduata, entra in gioco per calcolare il secondo fuso orario. Proprio il concetto di tempo assume i contorni di una sfida che Rolex ha voluto cogliere nel supportare una serie di iniziative che hanno come obiettivo misurare gli effetti determinati dal cambiamento climatico. Da qui l’idea di dare vita, con la collaborazione della National Geographical Society, a Planet Perpetual. Un progetto che si articola in molte attività tra le quali spiccano: un programma di spedizioni a iniziare da quella appena compiuta sui ghiacciai dell’Hindu Kush-Himalaya; il sostegno a Mission Blue iniziativa messa a punto da Sylvia Earle per studiare lo stato di salute degli oceani; e l’ideazione dei Rolex Awards for Enterprise riconoscimenti che la Casa di Ginevra assegna ai migliori progetti concepiti per la salvaguardia dell’ambiente e per il benessere del genere umano.

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