Carrellata di opere all’asta primaverile d’Arte moderna e contemporanea di Sotheby’s Milano che avrà luogo nei giorni dedicati a Miart e al Salone del Mobile, il 18 e 19 aprile. Dopo il record londinese registrato dal Boccioni futurista del 1912, venduto a oltre 10 milioni di euro a Milano, dello stesso artista, sarà all’asta una Testa di bambina del 1911 già proveniente dalla celebre collezione Ruberl di Francoforte, stimata tra i 200mila e i 300mila euro. Tra gli highlight dell’asta, altre dieci opere iconiche provenienti dalla collezione privata di Boccioni, tra cui Bendato di Scarpitta già in mostra a New York da Leo Castelli. Si tratta di un’opera del 1960 che Scarpitta espone alla seconda mostra personale da Castelli a New York, con larghe fasce sovrapposte intrecciate che formano dinamiche linee di forza. L’opera all’asta ha una stima in catalogo di 350mila-450mila euro.
Nella raccolta, inoltre, è inclusa una poetica scultura di Melotti (Hotel Dieu, 1967) esposta in occasione della celebre mostra del 1976 Fausto Melotti a Parma, Sala della Pilotta, (250mila-350mila euro); la scultura è datata 1967, l’anno seguente all’apprezzamento della critica per il lavoro presentato alla Biennale di Venezia del 1966. Hotel Dieu combina tecnica e mezzi, dal disegno (con i fili) al design (nella tipografia) cosicché sembra quasi riduttivo etichettarla come “scultura”. Fausto Melotti è stato insignito del Leone d’oro in memoriam nel 1986 e ciò segnò l’inizio di un ampio riconoscimento internazionale.
Inoltre, in catalogo, un olio su tela del 1964 di Lucio Fontana – un taglio arancione – stimato tra i 700mila e il milione di euro. Già proveniente dalla Galleria Notizie di Torino, sul retro reca la scritta che fa riferimento al critico francese Michel Tapié. Fontana e Tapié si incontrarono a Torino durante un evento al Centre of Aesthetic Research, fondato dallo stesso critico. L’amicizia tra i due diede inizio a una stagione segnata da esposizioni personali fra Torino e Parigi. Dello stesso artista è all’asta il quattro tagli rosso del 1967 stimato 1.000.000-1.500mila di euro e il Concetto Spaziale oro del 1963-64 (est. 350mila-450mila euro).
Delle numerose e interessanti ceramiche di Fontana dell’asta – sulla scia del record per Figura Femminile, ritratto di Teresita, di Londra – citiamo Figura femminile seduta, terracotta smaltata del 1937 stimata 30mila-40mila euro (altezza cm 34) che è inclusa nel catalogo milanese; segue la bella terracotta a sviluppo orizzontale del 1956, Concetto Spaziale, già proveniente da una collezione privata comasca e valutata 150mila-200mila euro.
Proviene da un’importante collezione privata italiana la Superficie bianca del 1985 di Enrico Castellani (180mila-250mila euro) e dalla collezione di Anna Fendi una Superficie argento stimata 300mila-400mila euro. Un’altra terracotta smaltata offerta dall’asta è il Senza Titolo stimato a 55mila-70mila euro eseguito da Leoncillo nel 1960.
L’Arte Povera è rappresentata in questa vendita da un quadro specchiante di Michelangelo Pistoletto datato 1982, Palloncino giallo con sgabello. L’opera fa parte di quel corpus di serigrafie che esprimono al meglio l’evoluzione artistica di Pistoletto, dalla pittura alla fotografia, dal pennello alla tecnica meccanica di produzione di massa. Il quadro specchiante del 1982 reca in catalogo una valutazione tra i 400mila e 600mila euro.
La vendita di aprile include anche un lavoro di Giulio Paolini (Una Visione, 1973, est. 60mila-80mila euro) e due arazzi di Boetti del 1988 stimati 280mila-350mila euro ciascuno. Tra le opere figurative, una piccola natura morta del 1952 Fiori di Giorgio Morandi conservata nella stessa collezione dal 1968 (est. 200mila-250mila euro). Segue un olio su tela del 1957 di Renato Guttuso, già proveniente dalla New York Aca Heller Gallery e oggi in collezione privata: La Discussione, stimato 100mila-150mila euro. Dello stesso artista è presente in asta Natura morta con candela del 1947, che reca una stima in catalogo di 60mila-80mila euro. Della seconda metà degli anni ’50 due capolavori di Dorazio provenienti da un’importante collezione privata europea, Un bel niente, 1958, già esposto nel 1959 a Londra alla New Vision Centre Gallery e Eastern Spleen, del 1959, in mostra a Dusserldorf al Kunstverein nel 1961.
Bianco di zinco per Bianco del 1960 di Alberto Burri, già donato nello stesso anno dall’artista al noto storico dell’arte e curatore tedesco Paul Wember. Palazzo Reale di Milano nel 1992 espose Oltremare, 1969, una pregevole tela quadratadi Afro, che proviene da un’importante collezione privata italiana.
Tra gli artisti stranieri ricordiamo, Gris Brun Noir Rouge di Serge Poliakoff del 1956, (stima 150mila-300mila euro), Fines vibrations en blue et noir di Jesus Rafael Soto del 1974 (stima 180mila-250mila euro) e la tecnica mista del 1985 di Christo e Jeanne-Claude The Pont Neuf wrapped (Project for Paris). Al centro del catalogo, l’ambiente milanese frutto della collaborazione tra Lucio Fontana e il designer Osvaldo Borsani (1911-1985).
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