articolo tratto dal numero di dicembre di Forbes Italia
Amore e odio. Classe 1992, il primogenito dello stilista Antonio di I’m Isola Marras è cresciuto nel mondo della moda. Il laboratorio del padre ad Alghero, città in cui è nato, è praticamente casa, “molto di più della mia cameretta”, dice. Eppure per Efisio Rocco Marras non si è trattato di un colpo di fulmine: “Come ogni adolescente ribelle che si rispetti ho provato a distaccarmene, a contrappormi all’universo natio: non solo ai miei genitori come persone, ma anche a quello che fanno e hanno sempre fatto”. Tentativo inutile visto che da due anni fa esattamente quello che da teenager aveva giurato di non voler mai fare. Efisio dirige la sua piccola divisione dell’azienda familiare come direttore creativo. “Tutto è iniziato per una decisione di mio padre, poi è continuata quasi per sfida. Ora è una necessità”. E di passioni Efisio ne avrebbe anche tante altre. Fino a 18 era un campioncino di salto a ostacoli. “Vado ancora a cavallo quando ho tempo”, confessa. “E mi piace la fotografia, mi sono laureato alla Parsons nella sua sede parigina in fotografia e scrittura creativa”. Durante il percorso universitario altre brevi esperienze hanno arricchito la sua formazione: un semestre alla Central St.Martin per un’infarinatura di scrittura creativa, poi alla Temple University di Tokyo per conoscere la filmografia giapponese, ma la sua prima passione non si smentisce e si laurea a Parigi nel giugno 2015 in fotografia e arti liberali.
Dopo una prima esperienza negli studi parigini, a gennaio 2016 la grande opportunità di un internship da Mario Sorrenti a New York. Tornato a Milano a settembre dello stesso anno inizia una nuova avventura affiancando suo padre nella preparazione della sfilata e della mostra in Triennale. E ben presto viene coinvolto in prima persona. Antonio Marras decide infatti di passare il timone della direzione creativa della seconda linea – I’m Isola Marras – proprio a Efisio che debutta con la sua prima collezione durante l’edizione di Milano Moda Uomo di giugno 2017. A celebrare il suo debutto un party in cui artisti e amici del nuovo direttore creativo diventano il volto della collezione, a esprimere l’incontro degli ideali romantici della gioventù con il lato punk e rock della ribellione: è dalla passione e dall’amore che le nuove generazioni mettono in atto la loro rivoluzione, dice il giovane stilista. “La moda è un casino. È decisamente l’ambito più competitivo che si possa scegliere. Tutti fanno moda tutti sanno di moda e quello che fanno gli altri non va mai bene”, ammette. “Mi piace cambiare idee e cambiare stile, questo non è molto ben visto dal fashion system. Penso che la difficoltà maggiore stia nel capire
chi si vuole essere e riuscire a comunicarlo al pubblico a creare un seguito fidelizzato”.
Ovviamente Efisio guarda e prende ispirazione dai grandi stilisti, passati e presenti. Ma non solo: “Il mio è un mondo visivo fatto di foto, quadri e città. Direi che più di ogni cosa mi ispirano le persone, i miei amici storici – gli stessi cinque di Alghero dalla prima elementare. Mi piace parlare di sogni e ascoltare la gente che prova a sognare”. E di sogni nel cassetto Efisio ne ha? “Quando lavori in una azienda di proprietà è impossibile separare i sogni personali da quelli imprenditoriali. Cerco sempre di essere fiero di ogni pezzo che viene fuori dall’azienda con il nostro brand. Non mi interessa essere popolare o comprare barche. Mi basta, mentre passeggio per strada, vedere qualcuno che indossa i miei capi”. E in mezzo tanti piccoli passi verso un miglioramento costante: “Vorrei espandere il mio team marketing, lavorare sulla percezione del brand all’estero, fare dei pop-up, piccole pubblicazioni, trovare il modo di creare qualcosa che non risulti obsoleto alla fine della stagione, ma lavorare su un progetto senza tempo”.
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