Articolo tratto dal numero di dicembre 2019 di Forbes Italia. Abbonati
“Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. Ma basta sapere in che direzione nuotare. A Pierre Cordier, da gennaio 2019 amministratore delegato e direttore generale di Groupama Assicurazioni, piace molto questo proverbio italiano. Tanto da averne realizzato una sua personale versione: “Ho pensato di modificarlo in ‘tra il dire e il fare, c’è il fare’”. E lo ha fatto subito suo, almeno a giudicare dai tanti progetti messi in pista dal manager transalpino nel giro di pochi mesi: dalla partnership con Ibm, al programma corporate a sostegno delle piccole e medie imprese fino al nuovo ruolo che l’agente dovrà avere nel futuro. “Mi piace molto il mio lavoro”, spiega a Forbes Italia in un italiano perfetto, “perché facendolo ci prendiamo cura delle persone. Non dimentichiamo che noi, in origine, eravamo una mutua e tutto il nostro lavoro è incentrato sulla risposta a problemi reali”.
Il primo pilastro su cui l’amministratore delegato e direttore generale ha voluto poggiare il nuovo corso di Groupama Assicurazioni è inerente alla tecnologia. Lo scorso luglio, a Milano, è stata firmata una partnership con Ibm per avviare un percorso di gestione ottimale dei dati: “Gli strumenti di oggi ci permettono di analizzarli in modo avanzato, facendo emergere correlazioni che diventano poi oggetti d’assicurazione, grazie a una conoscenza migliore. Questo ci porterà a cambiare il metodo di analisi dei sinistri, di calcolo delle tariffe e arricchirà la precisione con cui siamo in grado di valutare il rischio”.
Un altro aspetto tra i disegni della società per il mercato italiano riguarda il mondo delle pmi: “Quando guardo alle aziende italiane, sono colpito dalla scarsa consapevolezza dei rischi del proprio business”, continua Cordier. “Le aziende assicurano le macchine, più o meno bene la salute dei dipendenti, si assicurano a volte contro l’incendio, ma il nocciolo del problema non viene mai abbracciato: cioè l’interruzione delle attività. Infatti, la criticità principale non risiede nell’episodio in sè, ma nelle conseguenze che bisogna fronteggiare”. Qui, secondo l’amministratore delegato, dovrà entrare in scena l’agente-consulente: “Quando si conosce a fondo il funzionamento e la gestione dell’azienda, l’agente è nelle condizioni ottimali per svolgere il suo mestiere, ovvero aiutare l’imprenditore a comprendere la quota di rischio che è in grado di assorbire e offrire un piano assicurativo su misura per tutelare lo scoperto”.
Il discorso di Cordier poi spazia dalle pmi al terzo pilastro del suo piano, che riguarda tematiche di welfare, la preparazione all’età della pensione, alla trasmissione del patrimonio e alla messa in sicurezza dei familiari. “In Italia c’è un enorme margine di crescita in questo segmento”, spiega ancora il manager, “Tre persone su cinque infatti non hanno un’assicurazione sanitaria. E solo una su tre ha un piano pensionistico”.
Quelli elencati sono obiettivi funzionali al raggiungimento di un altro pilastro del piano strategico, ovvero garantire la crescita della quota non-auto oltre l’attuale 30%. “La strategia”, spiega Cordier, “nasce dalla constatazione che il mercato delle polizze auto negli ultimi cinque anni ha subito una flessione di oltre il 25%. Questo significa che il giro d’affari si contrae e che anche l’intermediario ne soffre. La sostenibilità di questa area di business da sola è problematica se il ciclo durevole di calo dei premi permane”. Questo non significa ovviamente che Groupama abbandonerà il settore dell’Rc Auto, assicura il manager: “Dobbiamo essere in grado di assorbire i picchi dei sinistri che caratterizzano il mercato dell’auto, con una redditività che arriva da altri rami”. Al di là di questo, le ragioni della scelta strategica sono ulteriori e i nuovi bisogni assicurativi si stanno spostando verso altri ambienti che la compagnia governa pienamente: “Siamo un’azienda dal carattere composito perché siamo nati dalla fusione delle reti di Nuova Tirrena e Gan Italia sotto la bandiera di Groupama Assicurazioni. La prima era più concentrata sul mercato auto, mentre la seconda si occupava più che altro di danni e vita. Sono state prese le caratteristiche migliori di entrambe e questo, nell’attuale scenario, ci consente di essere ancora più competitivi”.
Alla fine, Cordier conclude la chiacchierata con un augurio: “In passato gli assicuratori sono stati bravi nella comunicazione, ma non altrettanto nel mettere in pratica gli intenti”. Ora bisogna guardare avanti. E in questo senso l’amministratore delegato pensa di avere l’asso nella manica: “I segreti sono due: la qualità del piano e, soprattutto, le persone. Sono loro a realizzare in concreto i progetti e non devono mai essere messe in contrapposizione con il digitale. Bisogna tenere tutti a bordo e trasmettere loro che quello che fanno crea valore”.
L’intelligenza artificiale al servizio del guidatore
Una black box installata sull’auto per riconoscere in tempo reale gli incidenti, con intervento immediato dell’assicuratore che in alcuni casi provvede lui stesso a chiamare i soccorsi. È uno dei progetti tecnologici messi in pista da Groupama Assicurazioni, attraverso la sua controllata G-Evolution. “Sul mercato ormai abbiamo una consolidata esperienza nella sensoristica”, spiega Pierre Cordier. “Attraverso il trattamento statistico e il machine learning che abbiamo messo a punto con IBM, abbiamo raggiunto un ottimo livello nella lavorazione del dato e nella capacità di utilizzarlo nel processo di assicurazione”. Ma c’è di più: “Oggi abbiamo un tasso di falsi positivi del 15% inferiore rispetto al mercato”. Groupama Assicurazioni ha fondato nel 2017 G-Evolution per portare la rivoluzione telematica all’interno del gruppo. Ora sarà parte attiva della collaborazione con IBM per lo sviluppo di soluzioni digitali che sfrutteranno l’intelligenza artificiale nel contesto dell’industria assicurativa.
Big data e assicurazioni: parla Pierre Cordier, ad e dg di Groupama Italia from BFC Video on Vimeo.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .