articolo tratto dal numero di febbraio di Forbes Italia
Il rapporto degli italiani con le tasse, gli strumenti per risparmiare in campo fiscale e i limiti della legalità. Ne abbiamo parlato con Filippo Caravati, commercialista e revisore legale, name partner dello studio Caravati Pagani – Smart Tax Consulting.
Un male necessario. Questo sono le tasse per la maggior parte dei contribuenti. Quali sono quelle sopportate con maggiore fatica?
Quelle percepite come ingiuste. Per le imprese, una delle imposte più sgradevole è l’Irap perché colpisce parzialmente anche il costo del lavoro, si paga spesso anche con bilanci in perdita ed è quasi totalmente indeducibile dall’Ires e Irpef. Meccanismi considerati assurdi dai contribuenti nazionali, totalmente incomprensibili per i numerosi clienti stranieri. Per i privati l’Imu è tra le più detestate: ritenuta iniqua perché le aliquote e le detrazioni sono uguali per tutti e odiata perché viene prelevata in un momento diverso dal recepimento del reddito. Un’altra giovane imposta, nata nel 2012 e non accolta con favore, è l’Ivie, cioè l’imposta sul valore degli immobili all’estero che è pari allo 0,76%, calcolato non sulla rendita, bensì sul costo che risulta dall’atto di acquisto o, in assenza, sul valore di mercato rilevabile nel luogo in cui è situato l’immobile.
Qual è il confine tra pagare meno tasse e l’illegalità? Come si raggiunge un punto di equilibrio?
Pagare meno e pagare il giusto si può, purché il vantaggio fiscale sia legittimo e siano legittimi gli strumenti utilizzati per ottenerlo. Si ha legittimo e insindacabile risparmio di imposta quando si utilizzano gli strumenti messi a disposizione dall’ordinamento. L’elusione e l’abuso del diritto sono il comportamento di chi ottiene risparmio imposta in contrasto con la logica sottostante al tributo interessato: per distinguere il risparmio lecito dall’elusione vietata bisogna conoscere bene le norme, la struttura e la logica di fondo di ogni singolo tributo.
Quali sono i veicoli giuridici più adatti per raggiungere questo obiettivo?
L’ordinamento offre numerose opzioni che sono strettamente correlate alla tipologia di contribuente – persona fisica o giuridica – alle sue propensioni di investimento o di risparmio e alle sue situazioni contingenti aziendali, personali e familiari. Una società o un gruppo di società di capitali che fattura dai 3-5 milioni di euro, oppure una startup con ambizione e problematiche internazionali può raggiungere ottimi risultati. La tassazione in Italia prevede una gamma assai variegata di aliquote impositive. Occorre conoscere il contribuente e guidarlo nella scelta della modalità o della forma societaria da adottare, nella riorganizzazione della struttura aziendale anche attraverso operazioni straordinarie, nell’adozione di strumenti più o meno innovativi come stock option e welfare aziendale, nell’adozione di regimi contabili e fiscali. Tutto questo in un contesto in continuo mutamento: alcune agevolazioni vengono messe in soffitta, altre vedono la luce per brevi periodi come l’estromissione agevolata degli immobili strumentali – recentemente riaperta – o ciclicamente riproposte.
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