Dopo l’avvio, cinque anni fa, nel business della moda, l’argentina Belén Rodríguez ha ricevuto numerose richieste di capsule e collaborazioni, soprattutto nel segmento beauty, che le hanno permesso di sviluppare una profonda conoscenza del settore. Le abbiamo chiesto di raccontarci i suoi progetti futuri e le sue prossime aspirazioni professionali.
In che modo si è evoluta la tua carriera come imprenditrice negli ultimi anni?
C’è stato un momento, nella mia carriera, che ad un certo punto mi sono sentita incerta sul da farsi; non lo avevo mai raccontato a nessuno finora. Sai, quando si raggiunge la vetta, si riesce a concentrare la giusta attenzione mediatica, arriva un momento in cui ci si sente ingabbiati e si finisce inevitabilmente per cercare un piano B. C’è stato un momento in cui mi sono chiesta ‘E se volessi allontanarmi dai riflettori? In che modo posso reinventarmi?’. Ho passato in rassegna le mie passioni ma il mondo del business era ancora lontano dalla mia mentalità…quello che forse mi ha motivata sin da subito è stata la forte passione che ho sempre nutrito nei confronti del mondo beauty. In realtà, infatti, anche se la mia carriera è iniziata nel mondo della moda, quest’ultima non è mai stata la mia vera vocazione. Anche se mi ha permesso di imparare moltissimo e mi ha regalato, sin da quando ero una modella, delle esperienze uniche in passerella. Proprio nel backstage delle sfilate, fino a qualche anno fa noi modelle non avevamo a disposizione un make-up artist personale, come invece avviene oggi. Ed è stato proprio lì che ho imparato i segreti del beauty, appassionandomi soprattutto di skincare. Ma anche dei processi chimici legati alla realizzazione di un prodotto: quando decido di promuovere un prodotto lo provo sempre almeno 15 giorni prima.
Di quali risultati sei particolarmente orgogliosa oggi?
Innanzitutto di aver creato un solido legame col pubblico, specialmente femminile. Non è stato però sempre così. All’inizio, quando social network come Instagram hanno avuto il boom, ho capito che stava cambiando in maniera radicale il modo di comunicare. Capitava spesso di vedere testimonial che, magari solo perché supportare da numeri forti, si facevano promotrici di brand che neanche conoscevano o avevano mai testato. Non mi rivedevo in questo fenomeno. Pian piano, ho provato ad abbracciare il cambiamento che questa macchina digitale imponeva e ho capito che bastava trovare la chiave giusta. Sono sempre stata me stessa sui social, e questo veniva apprezzato dal pubblico femminile. Basti pensare ai cosiddetti tutorial di make-up: all’inzio li vedevo lontani dal mio modo di lavorare, poi col tempo ci ho preso gusto e ho iniziato anche io a condividerli e divertirmi.
Quali sono gli ultimi dati di fatturato sempre beauty che hai messo a segno nell’ultimo anno?
Ho avuto la fortuna di poter collaborare a quattro mani con brand beauty con cui abbiamo strategicamente cucito una strategia di influencer marketing legata al mio personaggio e al mio target, e questo ci ha concesso di ottenere risultati di conversione in vendita, che solitamente non sono calcolabili o valutabili, più veloci grazie a una fruizione di contenuti semplice ed efficace. Con brand come Diego dalla Palma ho progettato ad esempio una capsule collection andata sold out online in 36 ore e in store in poco meno di 2 settimane e con Braun Beauty sono stata ambassador della loro luce pulsata per quasi un anno studiando delle creatività che sposassero il mio tone of voice e convincessero il mio pubblico, in tal modo non solo il brand ha ottenuto maggior visibilità e credibilità rispetto al prodotto promosso ma Amazon ha esaurito il prodotto in due momenti diversi dell’anno. Ecco, questi risultati hanno scritto nuove regole per il mio potenziale, registrando una percentuale di vendite a +80% e hanno dato alle aziende la possibilità di riconoscere che il marketing può essere fatto insieme, non siamo solo delle vetrine.
Il 2020 ti ha consacrata come personaggio media soprattutto nella categoria beauty. Quanto è difficile gestire gestire un profilo pubblico?
Noto con piacere che oggi la nuova generazione si lancia con coraggio in progetti nuovi. Sui social però è sempre un rischio che paragonerei a un salto nel buio. Alla fine, però, se semini bene ti ripaga: il pubblico riconosce se stai raccontando davvero te stessa, i tuoi valori. Purtroppo, sui social le critiche hanno preso ormai troppo il sopravvento. Come si gestisce l’odio in rete? Cerco sempre di raccontare poco di me. Ecco cosa mi differenzia da un’influencer. A me piace creare empatia con le persone. Come fa JLo, un personaggio che stimo particolarmente per il tipo di donna che è stata in grado di costruire.
So che stai lanciare un progetto nuovo, vuoi anticiparci qualcosa?
Non posso svelare molto. Quando ho iniziato a lavorare con i marchi del mondo beauty sono sin da subito arrivate tante proposte. Tra queste, ricordo sempre con grande soddisfazione Diego Dalla Palma, di cui sono sempre stata una grande fan. Proprio per questo, quando ho di recente collaborato con lui a una collezione di make-up sono stata entusiasta nel vedere l’entusiasmo del pubblico. La box, in un giorno e mezzo è andata sold out online mentre i singoli prodotti in 2 settimane. Per il futuro, sto lavorando a un progetto molto importante per me, e che mi permetterebbe di diventare imprenditrice di me stessa…
Hai qualche sogno nel cassetto?
Vorrei poter lanciare un mio marchio beauty, da quando avevo 15 anni la bellezza e la cura di sé sono mie grandi passioni e le mie amiche mi chiedevano di truccarle. Passavo le ore a truccare donne diverse, mi focalizzavo sulla parte bella del loro volto: ognuna di noi ne ha una. E gioivo nel vedere di aver contribuito a sottolineare anche solo con pochi strumenti in mano la bellezza altrui. Il mio sogno più grande è quello di aprire una clinica, un centro per la cura della bellezza. Magari con qualche software capace di mostrare alle donne con anticipo i risultati dei trattamenti…
Cosa diresti oggi alla Belen del passato?
(Sorride, ndr). Un bel po’ di cose. Di fidarsi molto di più del suo istinto, della sua prima impressione. Ho questa brutta abitudine di voler salvare tutti….
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