Per la prima volta la maison Valentino lancia l’alta moda per uomo. E’ successo col defilè andato in steaming ieri sulla piattaforma della couture di Parigi ed è stata una bella sorpresa. Pierpaolo Piccioli direttore creativo e anima di Valentino ha voluto in passerella, nella magia della Galleria Colonna a Roma, fra i capolavori della Sala Grande, un pugno di modelli insieme alle top model capitanate da Mariacarla Boscono. Piccioli per l’evento ha avviato una conversazione ideale con Robert Del Naja, artista poliedrico che riassumerà il lavoro di tre mesi dell’atelier di Piazza Mignanelli in un suo progetto ad hoc. Le musiche del defilè sono dei Massive Attack. Nel video di Del Naja che esce venerdì le mani delle premiere e le stoffe dialogheranno con l’intelligenza artificiale.
“Tutto è stato work in progress”, spiega Pierpaolo Piccioli, “e ne sono soddisfatto. Sono due mondi distinti che si incontrano per la prima volta. Per Del Naja è una prima nella moda. Io mi sono occupato completamente dello show e mi è piaciuto il contrasto tra l’opulenza barocca della Galleria Colonna e i suoi capolavori d’arte con la collezione di Valentino. L’alta moda è fatta di rituali, bisogna curare e avere tanto rispetto per tutte le persone che stanno dietro a questo mondo. Ho voluto rifare un sorta di guardaroba haute couture contemporaneo, una proposta vera perché la moda deve tornare ad essere moda”.
Proiettato nel futuro Piccioli re-inventa l’alta moda partendo dalla materia e dai tagli, dalla modernità con la quale interagisce coi miti dello stile e ne esce rinnovato e trionfante.Un successo anche per Jacopo Venturini, amministratore delegato dal giugno 2020 di Valentino che guida il felice cambiamento.
Un defilè indimenticabile, per il progetto Code Temporal, aperto da Mariacarla Boscono con una cappa bianca di cashmere fatta da 500 quadrati annodati ad arte tra loro, i capelli lisci e lunghi, ai piedi stivaloni di pelle oro con plateau di 20 centimetri per togliere ogni tentazione di perbenismo al look. E poi l’uomo, a sorpresa, anche lui con capolavori di intreccio di pelle e un’aria molto d’avanguardia, perfetto gemello della donna Valentino che negli abiti porta echi di Fontana, Brancusi, Giacometti, per le linee e per i tagli. Il trucco delle facce è d’oro e talvolta sembra una maschera. “La semplicità di certi pezzi _continua Piccioli _ viene dalla complessità risolta di tante lavorazioni certosine come quelle dei budellini di organza che sembrano costine di maglia. Prodigi d’atelier, che ha un processo che celebra il tempo che c’è dietro l’alta moda”.
Una collezione che si può definire minimalista, nel senso più alto del termine, illuminata dai colpi di genio di Piccioli che si conferma una dei creativi più veri e preparati, colto e appassionato. Silhouette pura, colori netti come il bianco, o azzardati come il fuxia e il verde evidenziatore per un abito che è fantastico perché solo tela-scheletro di sogni. Tanti i pezzi cross-gender che possono indossare lui e lei , nel segno della fluidità e di un certo moderno languore. Lui così può sfoggiare un cappotto di cashmere naturale tutto composto di boccioli di rosa, lei un corsetto che “regge” il cappotto senza spalle. “Il buon gusto da solo è noioso _dice Pierpaolo _ per questo ho messo le zeppe d’oro che sono elementi di disturbo”. Un senso di eccesso e stravaganza che si mischia alla sapienza delle lavorazioni preziose dell’atelier Valentino per una alta moda davvero entusiasmante, che “rende fantastico l’ordinario”.
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