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Masseto

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Sul versante di una collina nei pressi di Bolgheri, un piccolo villaggio della costa Toscana affacciato sul Mar Tirreno, sorge un vigneto magico: Masseto. Qui si produce un vino nato quasi per caso. A lungo inutilizzato, il potenziale di questo pendio fu intuito solo negli anni Ottanta, quando, a dispetto di ogni pronostico, consiglio e tradizione locale, vennero impiantate le prime viti. In omaggio al suo vigore, alla sua morbidezza e all’enorme debito nei confronti del terreno dal quale ha origine, il Masseto deve il suo nome ai duri blocchi di argilla blu, detti “massi”, che si formano sulla superficie del vigneto. La collina di Masseto è un posto speciale, dove il terroir trascende vittoriosamente le varietà d’uva e dove le argille blu dell’Era Pliocene raccontano la loro antica storia. Milioni di anni fa si è depositato un substrato marino profondo, che si è poi trasformato gradualmente in argilla blu, venuta in superficie su questa collina dopo migliaia di anni di erosione.

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Sede: Località Ornellaia, 191 Fraz. Bolgheri,
57022 Castagneto Carducci (Livorno)
Telefono: +39 05651827234
Email: [email protected]
Sito: www.masseto.com

In primo piano

Axel Heinz è un enologo che che dalla nativa Germania si è spostato in Francia per poi approdare in Italia, dove è direttore ed enologo di Ornellaia dal 2005. Pluripremiato con riconoscimenti alla sua professione, ha saputo mantenere e incentivare il profilo dell’azienda, puntando il massimo della ricerca sulla qualità costante del Masseto. Su quest’ultimo, ha spiegato: “Tutto ruota attorno a un vigneto straordinario, molto impegnativo, e a un vino figlio della massima semplicità”.

Il punto forte

Il marcato contrasto tra il modesto aspetto esterno e gli ambienti interni, simili a un tempio antico, crea un effetto di sorpresa quando si entra in cantina, progettata dagli architetti Hikaru Mori e Maurizio Zito del celebre studio ZitoMori. In superficie, si scorgono soltanto l’area di ricezione delle uve e la vecchia casa di Masseto. Anche le vasche da 65 ettolitri si distinguono per il loro aspetto antitetico. Sfaccettate all’esterno, presentano un interno a forma di tulipano.

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