Speciale 100 Ristoranti Innovativi 2025
Non ha abbandonato il “suo” Trentino anche mentre cucinava in giro per l’Italia e la Francia, e ora che da qualche anno è tornato nella regione di nascita, lo chef Peter Brunel si è dedicato a tessere un filo ideale tra le proprie radici e le esperienze che ha accumulato, mescolando il tutto con la sua anima di artista. Non è un caso che lo chef classe ’75 originario della Val di Fassa abbia voluto chiamare col proprio nome il ristorante, non lontano dalle sponde del lago di Garda, ad Arco: il locale riflette infatti lo stile e lo spirito del suo pàtron, affiancando a una proposta gastronomica di foggia contemporanea la creazione degli interni stessi del locale, articolati in una sala gourmet e un dehor con vista sul giardino. Il risultato è un luogo pensato per offrire una piacevole esperienza gourmet, a partire dall’accoglienza – con divani e poltrone dove sorseggiare l’aperitivo in attesa della cena o dove concluderla con un caffè con vista sulla cantina. Spaziando tra la carne e il pesce, il menù di Brunel si pone a cavallo tra le materie prime del territorio e quelle del resto d’Italia e del mondo, attraverso contaminazioni di volta in volta Nikkei, mediterranee e persino di ambito letterario. Oltre alla carta, la proposta culinaria del ristorante propone un percorso degustazione e un business menù, tutti accomunati dalla filosofia di sperimentazione e rispetto delle materie prime propria dello chef: piatti inequivocabilmente gourmet, che raccontano i suoi viaggi e gli anni di ricerca. Tra i signature di Peter Brunel da non perdere, Uovo-Top (uova di gallina, di trota, di seppia, di storione e topinambur) e il Nigiri di foie gras
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CONTATTI
Via Linfano, 47
Arco (TN)
Tel. 0464076705
www.peterbrunel.com
[email protected]
In primo piano
Un intero menù è dedicato a Gabriele D’Annunzio e alla sua epopea, a partire dal Tramezzino 1926 (anno di nascita del sandwich, col Vate ideatore del nome) con uova, lattuga, tonno, perle di tartufo e peperoncino accompagnato da un twist sul Negroni, fino all’Elogio ai can-nel-lo-ni (Ricotta, bieta, astice, pasta di grano duro, beurre blanc, pomodoro, tartufo e caviale. Tra citazioni dannunziane e richiami all’Abruzzo, il menù termina con una rivisitazione del Parrozzo abruzzese a base di uva, mele e arance