Speciale 100 Ristoranti Innovativi 2025
Sostansa – Racconti in cucina nasce con l’intento di riempire un vuoto nello scenario dell’alta ristorazione di Pordenone. Il locale, situato a pochi passi dal centro storico, è presto diventato un indirizzo noto e apprezzato anche fuori dalla regione. La filosofia del ristorante coniuga esperienza, tecnica e inventiva in un ambiente che è elegante senza essere formale, costruito su un’alternanza di materiali diversi declinati in calde tonalità del bruno che rendono l’atmosfera intima e rilassata. Sala e cucina comunicano attraverso un ampio pass che permette ai clienti di osservare i gesti misurati degli chef, impegnati nella creazione delle pietanze. L’apertura del locale è il punto di arrivo di una lunga esperienza internazionale maturata dallo chef friulano Stefano Sacilotto, classe ’89, in ambienti di grande pregio da Venezia fino al ristorante tristellato Enclume nel Regno Unito. A guidare le scelte di Stefano e della giovane brigata c’è una grande curiosità per le potenzialità insite nelle materie prime, di stagione e preferibilmente locali, tradotte in piatti che piacciono agli occhi ancor prima che al palato. Il menù è stagionale e i piatti, dal sapore contemporaneo, sono una sintesi del territorio filtrata dalle esperienze del team. Ingredienti tradizionali e locali trovano equilibrio e contrasto con scelte lontane per origine e cultura come i Paccheri lisci di Pietro Massi quasi caldi al burro di malga e acciughe del cantabrico, aglio nero alla nocciola e briciole piccantine. La cantina, in continua evoluzione, è un viatico di proposte che attinge ai migliori vitigni del Friuli Venezia Giulia e del territorio italiano, senza tralasciare referenze internazionali.
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CONTATTI
Viale Cossetti, 3
Pordenone (PN)
Tel. 3275396971
www.sostansa.it
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In primo piano
Uno dei piatti che esprime al meglio la cucina di Sacilotto è sicuramente “Orgasmo d’anatra”. Il titolo, apparentemente provocatorio, trova giustificazione nel crescendo delle sensazioni che si susseguono dal primo assaggio al culmine gustativo, inaspettato shock. L’anatra, accompagnata dal suo fondo bruno e sapido, è servita con una millefoglie di patate che concede una pausa per il palato prima di raggiungere ciò che il nome promette: due more, dolci e acide che colorano le labbra dei commensali di viola.