Speciale 100 Ristoranti Innovativi 2025
Partire dai prodotti dimenticati dell’Umbria rurale, tanto ricchi e affascinanti quanto ormai confinati alla memoria, e usarli come punto di partenza per una cucina creativa, di foggia contemporanea. E’ l’idea alla base del progetto Une a Capodacqua di Foligno, che vede protagonista il giovane chef fulignate Giulio Gigli, classe ’87, con alle spalle anni di lavoro in ristoranti di fama (Disfrutar a Barcellona o Benu a San Francisco) e alla corte di maestri come Anthony Genovese al Pagliaccio e Yannick Alléno a Le Cheval Blanc. La cucina mediterranea – in primis italiana, francese e spagnola – con le sue tecniche e tradizioni è al centro dell’ispirazione dello chef: nel 2021 Giulio e la compagna Lucile Kopczynski aprono Une, nome che nell’antica lingua umbra significa ‘acqua’. Non è un caso, infatti, che dove oggi sorge il ristorante nel Quattrocento esistesse un frantoio con annesso mulino, ancora presente all’interno di una delle sale, che in passato veniva azionato dalle acque del torrente Roveggiano. Lo stile gastronomico di Giulio Gigli si snoda attraverso tre chiavi di lettura: la sostenibilità che passa dal riutilizzo degli scarti in cucina e dell’orto a pochi passi del ristorante, l’attenzione alla stagionalità degli ingredienti e le relazioni con fornitori e produttori locali, di cui in carta è presente un lungo elenco con relativa distanza da Capodacqua. Due i percorsi degustazione allestiti dallo chef: “Acquedotto” che conta 6 passaggi, e “Relazioni” articolato su 8 portate. C’è inoltre la possibilità di assaggiare il “Menu Completo”, per un totale di 10 piatti. Il servizio è coordinato in maniera attenta, carismatica e competente dalla giovane Federica Capodicasa.
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CONTATTI
Via Fiorenzuola, 37
Capodacqua (PG)
Tel. 3348851903
www.ristoranteune.com
[email protected]
In primo piano
All’ingresso di Une si viene accolti dal “Diario di Campo”, una originale mappatura dello spazio esterno, che rappresenta un progetto in divenire che Giulia Filippi realizza con il susseguirsi delle varietà stagionali. L’artista implementa la mappa con i nuovi semi piantati arricchendo il disegno e, con il supporto di blocchi fotografici e una legenda, riesce a realizzare una diapositiva di quello che è l’habitat botanico del ristorante, tra giardino, campo arborato e orto. Altra sorpresa: in carta, una selezione di piatti che lo chef propone per i bambini che siedono ai tavoli di UNE.