Speciale 100 Ristoranti Innovativi 2025

Wood

Speciale 100 Ristoranti Innovativi 2025

Un piccolo tempio dell’alta cucina a 2000 metri d’altezza, un delizioso ristorante a Cervinia adornato dal calore del fuoco e dei legni alpini. A gestirlo dal 2013 è la chef svedese – rectius, lappone, essendo nata a Älvsbyn – Amanda Eriksson, in Italia da ormai quasi vent’anni, insieme al marito Cristian Scalco, sommelier. La loro attenzione per la natura e il mondo vegetale è già evidente dalla scelta del nome del locale, che richiama le origini scandinave della chef. Grazie anche a un passaggio nel tristellato “Fat Duck” di Heston Blumenthal, la Eriksson padroneggia cotture e metodi di conservazione degli alimenti che al ristorante Wood – così come avviene nella sua terra nativa – vengono tramandate alle nuove generazioni. Non a caso, d’estate la chef torna nel nord della Scandinavia dove raccoglie funghi, frutti di bosco ed erbe, da conservare poi durante l’anno. Un modello di gastronomia essenziale, che ai fornelli di Wood si traduce in piatti signature come la Renna affumicata con patate, mirtillo rosso dell’Artico e cipolla, che rimanda a quando ancora bambina la chef aiutava la nonna a preparare la renna. Nella cucina di Wood non mancano selvaggina, frutti di bosco, ma anche piatti di pesce come aringhe marinate, quaglia e scampo, anguilla e polenta, lattuga di mare con frutto della passione e uova di trota. A Cervinia la chef ha trovato il perfetto habitat per esprimere il suo talento, grazie anche vicinanza dei sapori della sua terra con quelli della Val d’Aosta. Prima chef-pàtron stellata nella storia della Val d’Aosta, il suo esempio di donna, madre e chef allo stesso tempo è da ispirazione a un’intera generazione.

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CONTATTI

Via Guido Rey, 26
Breuil Cervinia (AO)
Tel. 0166948161
www.woodcervinia.it
[email protected]

In primo piano

La filosofia di Eriksson è un felice connubio tra le tradizioni nordeuropee, contributi italiani e una serie di inserzioni più esotiche, frutto di una passione che si traduce in tocchi orientali nei due menù degustazione (da 6 e 8 portate). Ne sono esempi il latte di cocco che accompagna il salmone, il pakchoi che sposa la ricciola col beurre blanc, chips di patate e prezzemolo, o ancora il rafano che impreziosisce l’alce col pan brioche e burro nocciolato. In altre parole, nella sua cucina si celebra un inedito trade d’union tra stili distanti migliaia di chilometri.

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