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I 130 anni dell’insegna gourmet del Friuli Venezia Giulia

Emanuele e Michela

Festa grande, il 7 maggio, per i 130 anni di attività della famiglia Scarello e del loro ristorante di Godia (Udine). Una kermesse eno-gastronomica durante la quale 12 grandi chef si esibiranno in una cena di gala: ognuno gestirà un tavolo con un menù personalizzato, per 130 ospiti (il ricavato sarà devoluto in beneficenza), e che rende onore a una storia che attraversa cinque generazioni e 3 secoli.

È il 1887 quando Umberto Scarello, guardia del Re, ottiene come “buona uscita” la licenza per gestire l’attività di vendita di generi coloniali, un piccolo emporio dove trovare dalle caramelle sfuse ai tabacchi. Punto di riferimento per gli abitanti del piccolo centro che, negli anni ’50, trovano qui il telefono pubblico, la radio, la prima televisione del paese, dove assistere al pugilato del friulano Primo Carnera e ai giochi a quiz. Da lì a diventare osteria, il passo è breve. L’insegna “Agli Amici” è del 1962. L’alta cucina arriverà con Emanuele (classe 1972) e Michela (un anno più giovane). Oggi meta ambita dai gourmet di tutto il mondo, è l’unico ristorante con due stelle Michelin della regione (una nel 1992 e l’altra nel 2013) e il solo Relais & Châteaux in Friuli Venezia Giulia. Un successo dovuto anche al passaparola oltrefrontiera – vista la posizione geografica ai confini fra Italia, Austria e Slovenia – che attira un pubblico internazionale e curioso di gustare una cucina locale e molto molto curata.

Una dinastia di ristoratori illuminati, quella degli Scarello, con i genitori Ivonne e Tino dove lei era in giro a lavorare nelle grandi cucine in Francia, come Lenôtre, e nelle altre regioni d’Italia, lui a frequentare corsi da sommelier. “Agli Amici” intanto proponeva buona qualità e grandi numeri, veri pionieri in questa zona, come raccontano i figli: “Mamma e papà organizzavano banchetti per 500 persone, il sabato e la domenica”. E intanto spingono i figli in tutt’altra direzione, a studiare, applicarsi, come ha fatto Michela, poliglotta, che oggi si occupa di sala e cantina. Poi però la tradizione, il talento chiamano e, assicura lei, “per noi è stato naturale proseguire il percorso familiare”. Tanto che, alla fine degli anni 90, Emanuele lascia il servizio e l’accoglienza nelle mani esperte della sorella, e affianca la mamma ai fornelli. Idea brillante: nel giro di un anno viene premiato con la prima stella.

Ristorante Agli Amici

Lo chef ha viaggiato e respirato stimoli in giro per il mondo, anche se l’unica e concreta maestra è la madre, che gli ha trasmesso tecnica, sensibilità e passione. Anni di sperimentazione gli hanno fatto capire come la vera meta siano l’essenza e la pulizia dei piatti, ottenute grazie a una continua ricerca. Gioisce quando può fruire dei prodotti migliori che il territorio offre in quel momento esatto della stagione; ama investigare nel sottobosco friulano alla ricerca di erbe spontanee da inserire nell’equilibrio generale della preparazione, e sceglie personalmente il pescato del giorno dell’Adriatico, senza voli pindarici. Ed esalta il meglio dei dintorni: “Questa è la nostra terra e mi riempie di orgoglio attrarre l’attenzione di tanti gourmet curiosi, grazie alla passione e alla serietà nel lavoro, che ci hanno saputo trasmettere i nostri genitori”. Da qui a ottenere la seconda stella, il passo non è stato breve, ma lungo quasi 20 anni di una appassionata ricerca del meglio.

Così, già lungo tutto il 2017 anche la Regione Friuli Venezia Giulia ha voluto affiancare gli Scarello nelle celebrazioni di questi 130 anni di fulgida storia, con un cartellone di eventi che hanno contribuito a sottolineare ed esaltare quel turismo enogastronomico che, complici illustri indirizzi vecchi e nuovi nei dintorni e case vinicole di altissima qualità, fanno di quest’area un irresistibile richiamo per i buongustai di tutto il mondo.

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