di Prudy Gourguechon per Forbes.com
In superficie, un’azienda può generare profitti, strategie, prodotti, innovazioni, capitali, investimenti: tutti processi e obiettivi di una qualsiasi attività. Ma dietro questi passaggi fondamentali ci sono individui in relazione tra loro che cercano di pensare, creare, prendere decisioni e far accadere le cose.
Un business si basa sulle relazioni. Non mi riferisco a relazioni astratte, come quelle che l’azienda ha con gli acquirenti o le risorse umane. Parlo delle relazioni che le singole persone hanno l’una con l’altra mentre svolgono il proprio lavoro. Le relazioni umane, sia tra due individui che all’interno di un gruppo, sono per natura inevitabilmente legate alle emozioni e alla storia personale, al temperamento e ai bisogni di ogni individuo coinvolto. Più l’ambiente è sotto pressione, più intense saranno le reazioni emotive.
Proprio a causa di questo, ci saranno sempre dei momenti al lavoro in cui sarai arrabbiato (anche molto, molto arrabbiato). Ti hanno negato una promozione. A qualcun altro è stato dato merito per il tuo lavoro. La tua idea è stata rubata. Ti è stato promesso qualcosa che non è stato mantenuto. Qualcuno che stimavi si è rivelato essere diverso da come lo immaginavi.
E ti arrabbierai inevitabilmente anche per un’altra ragione: il modo in cui funzionano le nostre menti. Spesso (e inconsciamente) scarichiamo un sentimento da una sfera della nostra vita a un’altra. Quindi, se sei molto turbato per qualcosa nella tua vita personale, finisci per arrabbiarti in ufficio per un qualcosa che altrimenti non avrebbe provocato una reazione così forte. Fortunatamente, ci sono una serie di accorgimenti da adottare quando ti arrabbi sul posto di lavoro. E, cosa forse ancora più importante, anche alcune azioni da evitare.
- Gestisci per prima cosa il tuo equilibrio corpo/mente. Non fare un respiro profondo, fanne tre. Inspira lentamente contando fino a cinque ed espira lentamente scandendo i numeri fino a sette. Sarai sorpreso da quanto ti sentirai subito diverso. Bevi un bicchiere d’acqua e fai uno spuntino che non lesina sui carboidrati. Abbandona il luogo fisico in cui ti trovi (l’ideale sarebbe uscire e osservare qualcosa di slegato dal lavoro: fiori, cartelloni pubblicitari, volti delle persone);
- Separa i sentimenti dalle azioni. Sei arrabbiato, e si tratta di un’emozione. Ciò che fai però è un’azione, e questo richiede pianificazione e strategia. La psicologia spiccia troppo spesso consiglia di non reprimere i propri sentimenti. In realtà, non sempre è la scelta giusta: fallo solo quando non si rivelerà controproducente, e quando l’intensità della collera sarà diminuita;
- Non affrontare la persona che ti ha fatto arrabbiare senza riflettere a lungo sulle possibili conseguenze (cioè su quello che speri di ottenere, e su ciò che potresti perdere comportandoti come pensi di comportarti);
- Passa un po’ di tempo a pensare a cos’altro potrebbe aver ingigantito la tua reazione. Sei arrabbiato per qualcosa a casa? Il comportamento della persona con cui sei arrabbiato ti ricorda qualcuno del tuo passato?;
- Pensa a cosa potresti aver fatto per contribuire allo stato delle cose. Eri troppo tranquillo nelle discussioni di gruppo? Hai davvero chiesto quello che vuoi ottenre, o semplicemente speravi che saltasse fuori dal nulla?;
- Non scrivere mai un’email a nessuno in merito alla situazione, almeno nelle prime 24 ore;
- Sii molto cauto nel lamentarti con i colleghi;
- Cerca di elaborare una storia in merito all’accaduto nella tua testa. Vai più a fondo possibile, fino all’inizio della serie di eventi che ha scatenato la tua esplosione di rabbia. E poi prova a immaginare la prossima mossa. Se riesci ad accostarla aa una trama di un film o di un programma televisivo, fantastico: è raro trovare un dramma umano completamente diverso dagli altri. Le persone si arrabbiano sin dall’inizio dei tempi. Ti farà sentire meno solo, e ti calmerai;
- Torna al lavoro. Qualsiasi sia l’attività in questione. Più intensa è la tua rabbia, più concreto dev’essere il lavoro sul quale ti concentri. Riscrivi la tua lista delle cose da fare, organizza le tue note, riordina la scrivania, svuota la posta indesiderata nella tua casella di posta elettronica. Quando ti calmerai, potrai affrontare un lavoro più impegnativo: un nuovo progetto, ad esempio;
- Vendicati. Non sto scherzando. Ma la vendetta è un piatto che va servito freddo, e devi essere attento. Se sei stato maltrattato, ignorato o umiliato, pensa al piano migliore per riparare al torto. Ricorda il saggio detto del poeta George Herbert: “Vivere bene è la migliore vendetta”.
Avrai notato che molti di questi dieci suggerimenti implicano il consiglio a monte di pensare. Non è un caso. La tua rabbia è un’emozione intensa. Tutti abbiamo sentimenti intensi. Star bene sul posto di lavoro significa anche avere autocontrollo e disciplina. Questo si traduce nel pensare prima di agire, e nell’agire solo quando i tuoi bollenti spiriti si sono calmati.
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