Le vacanze sono il periodo più atteso da tutti noi: sono sognate, programmate e le si attende con le più rosee aspettative. Purtroppo però anche si desidera così tanto staccare dal lavoro le cose non sono così semplici. Smartphone e tablet ci accompagnano ovunque e sempre accesi e disponibili rimangono lo strumento per restare legati e a volte succubi di chiamate o mail lavorative: la paura che restando non collegati si perdano delle cose importanti, la FOMO (fear of missing out) è sempre in agguato.
Qual è quindi l’atteggiamento più utile da mettere in campo durante le vacanze? E’ giusto o no pensare (anche) al lavoro quando si è in vacanza?
Io e la collega Laura D’Onofrio, psicologa e coach, abbiamo elaborato per voi questo “decalogo delle vacanze”:
Utilizzare un cellulare solo privato in modo da non avere sempre sotto gli occhi la letterina delle mail che occhieggia e ci spinge ad aprirla.
Scegliere un momento della giornata da dedicare al lavoro.
Se proprio non è possibile staccare completamente dai dispositivi e contatti lavorativi, dedicare un’ora scelta e dedicata a questo. Non lasciare che il collega che resta in ufficio e ci chiama lo possa fare a tutte le ore del giorno.
Dedicarsi ad attività piacevoli, divertenti e nuove.
Utilizzare il tempo della vacanza per fare ciò che non è possibile fare durante tutti gli altri periodi dell’anno come intraprendere un nuovo sport o almeno provare a capire se può fare per noi, visitare luoghi nuovi, leggere un libro lontano dal nostro mondo lavorativo, contattare amici e persone che è difficile incontrare solitamente. Aiuta a stimolare la creatività, l’intelligenza emotiva, la socializzazione. Sarà sicuramente utile anche nella nostra sfera lavorativa.
Rimandare le decisioni importanti da prendere al post vacanza. In questo modo non si correrà il rischio di scegliere qualcosa solo in virtu’ della fretta e della stanchezza pre-stacco. La vacanza può rappresentare però un momento importante in cui lasciare arrivare le riflessioni senza l’ansia di dover subito decidere.
Stare nel “non far nulla”. Fare ciò che ci piace allenta le tensioni e aiuta a ricaricarsi ma anche sostare e anche arrivare ad annoiarsi serve a noi e al nostro cervello per rigenerarsi e ripulirsi dei tanti pensieri, preoccupazioni ansie del quotidiano. La noia è quindi benvenuta.
Apprendere una tecnica di rilassamento. Avendo del tempo a disposizione si puç apprendere una vera e propria tecnica che ci insegni come rilassare la mente e il corpo. Quando torneremo al lavoro e alla routine con il suo stress e la sua frenesia saremo pronti a contrastarlo.
Rimettersi in forma. Lo dicevano gli antichi che una mente sana sta in un corpo sano: è una massima antica, ma troppo spesso dimenticata.
Non avere paura dei vuoti: sembrerà strano ma c’è gente che proprio non ce la a sopravvivere ai vuoti dell’estate, e si riempie di attività da fare, magari anche intelligenti. Male, perché è proprio nell’otium che si è soli con sé stessi, una volta tanto, e che si prendono le decisioni importanti, anche sulla propria carriera, perché si ha la giusta distanza.
Ritrovare la leggerezza di quando si era ragazzi: più facile a dirsi che a farsi, ma l’estate è davvero il momento migliore per togliersi finalmente di dosso per qualche giorno la “maschera sociale” che portiamo tutti i giorni, che dobbiamo portare al lavoro, e ritrovare la parte migliore di noi stessi, l’entusiasmo del “Lato Bimbo”.
Last but not least: dimenticare (o fingere di dimenticare) il caricabatterie di pc e/o cellulare, o andare in vacanza dove il cellulare non prende. E’ un ottimo modo per rilassarsi davvero, senza avere sensi di colpa!
Buone vacanze!
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