La lingua italiana è sempre meno parlata da una costa all’altra degli Stati Uniti. Lo si desume da alcuni dati pubblicati a fine 2018 dal Census Bureau statunitense, l’istituto che si occupa di raccogliere e organizzare i dati demografici dei cittadini americani.
Secondo le statistiche analizzate dal magazine Quartz, nel 2001 oltre 900mila americani parlavano l’italiano, mentre oggi sono poco più di 550mila. Sebbene il numero degli statunitensi che parlano la nostra lingua possa sembrare un dato non essenziale, il drastico calo del 38% in appena 16 anni non deve essere sottovalutato: alla base ci sono profondi cambiamenti demografici che riguardando sia gli Stati Uniti che l’Italia. Tra le lingue che nel 2001 erano parlate almeno da 100mila americani, nessun altro idioma ha subito un tale calo, sia in termini assoluti che percentuali.
Il declino dell’italiano è imputabile a due fattori. In primo luogo, per un 40% è dovuto al calo dei cittadini nati in Italia e residenti negli Stati Uniti: dai 530mila del 2001 si è passati ai 400mila del 2017. Anche l’altro 60% è imputabile a un aspetto demografico: gli immigrati tra il 1930 e il 1970 sono perlopiù morti e i loro figli hanno messo su famiglie dove si parla inglese.
La rivista Quartz ha sottolineato, infine, un altro aspetto. Nonostante la lingua italiana si stia estinguendo all’interno dei confini degli Stati Uniti, sono sempre di più gli americani che parlano una seconda lingua. Se nel 1980 erano l’11%, nel 2016 si è arrivati al 22%. Tale aumento è legato all’ascesa dei flussi migratori provenienti dall’America Latina e dall’Asia.
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