Nuovi guai per il numero uno di Tesla. La Sec, la Consob americana, ha intenzione di accusare Elon Musk per oltraggio della Corte per aver violato un accordo stipulato tra le parti circa 5 mesi fa.
Il motivo della richiesta è legato a un tweet pubblicato dal ceo di Tesla sulla produzione di vetture della sua casa automobilistica. Il 19 febbraio Musk aveva cinguettato: “Tesla ha realizzato zero auto nel 2011 ma ne produrrà circa 500mila nel 2019”.
Tesla made 0 cars in 2011, but will make around 500k in 2019
— Elon Musk (@elonmusk) 20 febbraio 2019
Elon Musk, tweet senza autorizzazione: nuovi guai per il numero uno Tesla
Nonostante abbia subito corretto la sua posizione, precisando che la casa automobilistica avrebbe consegnato non 500, ma 400mila vetture quest’anno, il fatto di non aver chiesto un’autorizzazione preventiva ha fatto saltare l’accordo con la Sec, stipulato per evitare che, come in passato, i suoi tweet potessero in qualche modo influire sul prezzo delle azioni della società. E immancabilmente le azioni di Tesla hanno registrato un crollo di oltre il 4,5% dopo la chiusura del mercato azionario di ieri.
Tesla, nuovi guai per Musk: la Sec chiede di accusarlo per i suoi tweet. Ma non è la prima volta
Non è la prima volta che Elon Musk viene “ripreso” dalla Sec. Lo scorso agosto l’istrionico miliardario di origine sudafricana aveva pubblicato un tweet in cui diceva di voler rendere Tesla una società privata e di avere abbastanza risorse finanziarie per rendere effettiva la sua decisione. Ovviamente questo aveva aumentato il prezzo della quota sul mercato azionario e diversi investitori che avevano scommesso sul fallimento di Tesla hanno perso notevoli somme di denaro.
La Sec non aveva preso molto bene la sua dichiarazione e aveva costretto Musk a pagare una multa di 20 milioni di dollari, oltre a stipulare l’accordo che vincolava il numero uno di Tesla a far approvare i suoi tweet prima di essere pubblicati.
Ma neanche questo sembra aver fermato la propulsione scrittoria dell’eccentrico imprenditore.
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