Anche Milano avrà presto il suo polo attrattivo che riunirà nel centro pulsante del capoluogo lombardo intellettuali, creativi e businessman. Infatti sarà proprio nella città meneghina che il Core di New York, tra i club più esclusivi del mondo (selezionato anche da forbes.it) aprirà la sua seconda sede nel 2020 con l’obiettivo di creare un ponte tra Stati Uniti, Europa e Mediterraneo, sull’asse NY-Milano, e far interagire le menti più illuminate in una città dal tessuto urbano, socio-culturale ed economico in grande sviluppo e fermento. Un riservato luogo di incontro per il mondo elitario dei grandi affari.
La nuova location sorgerà all’interno di un palazzo di 4mila metri quadrati completamente ristrutturato nel cuore di San Babila, in Corso Matteotti 14, con spazi pensati per offrire un’esperienza architettonica, culinaria, artistica e culturale in continua evoluzione. Partner Italiano dell’operazione è l’imprenditore Federico Pelliccioli. Tra installazioni artistiche, un cortile segreto con tre terrazze dotate di bar e food points, un giardino interno, un culinary lab con i principali chef italiani e internazionali a rotazione, una biblioteca e una sala teatro per talk di personalità di spicco di vari settori, un coiffeur con i migliori hair stylist per donna e uomo, il Dangene Institute sul modello di quello di Core New York che propone le cure più avanzate al mondo dedicate alla pelle e al corpo, uno speakeasy con musica dal vivo, una collezione di suite una diversa dall’altra per i membri e un attico con terrazzo. Ci saranno anche sale riunioni private di diversa capienza e distribuite su più livelli con strumenti tecnologici necessari e room service 24 ore su 24 pensate per business meeting.
La particolarità che distingue Core dalla maggior parte degli altri club è che non è previsto un dress code o il divieto di utilizzare smartphone e laptop, questo per consentire la massima creatività e libertà di essere all’intera comunità di Core. Il tutto immerso in un contesto di curatela costante e meticolosa, in ambiente di arte e design e con una programmazione culturale di oltre 200 eventi di alto profilo all’anno, suddivisi per categoria, prodotti e curati nella sede di New York (situata a Manhattan, tra la 5th e Park Avenue). La filosofia di Core Milano sarà improntata sulla medesima di Core New York: non solo un luogo fisico, ma un concept, un modo di essere fondato sulla condivisione e sul rispetto della pluralità di idee e visioni, delle persone e dello spazio che le ospita.
“Per anni abbiamo fatto ricerca per individuare un luogo che, con il suo spirito, fosse adatto ad accogliere il primo Core: fuori da New York”, commentano Jennie e Dangene Enterprise, fondatrici di Core, oltre che coppia anche nella vita, “Milano, con il suo equilibrio perfetto tra creatività, crescita, eleganza e innovazione è il posto perfetto”. Jennie e Dangene sono due imprenditrici statunitensi che dopo aver chiuso le relazioni con i loro mariti hanno deciso di intraprendere un nuovo percorso insieme nella vita e nel lavoro, abbandonando i loro rispettivi cognomi per adottarne uno nuovo, quello di Enterprise. Jennie vive a Manhattan, dove gestisce la sede newyorkese di Core, ma è cresciuta nello Stato di Yonkers da una famiglia di origini siciliane appartenente all’allora middle class statunitense; manifesta il suo talento per lo sviluppo e la messa in pratica di idee fin dalla tenera età, quando, a soli 13 anni, chiede in prestito ai genitori 100 dollari per creare un campo da tennis a Shelter Island: un progetto che dopo tre mesi registra 10mila dollari di profitti.
Attualmente è un’imprenditrice visionaria e pragmatica che ha avviato e gestito anche altre attività di successo, come il Reebok Sports Club, fondato nel 1991 e la holding Ink Ventures fondata con il noto giocatore di football Curtis Martin. Mentre grazie all’incontro con la socia e compagna Dangene, dà vita al The Institute of Skinovation (oggi il Danneggi Institute), presente anche all’interno di Core New York e, presto, di Core Milano. È un progetto integrato di trasformazione totale della pelle per eliminare progressivamente le manifestazioni fisiche dell’invecchiamento e dello stress, i danni ambientali e le malattie epidermiche croniche, combinando le ultime scoperte scientifiche con lo stato dell’arte delle tecnologie anti age, compresi laser, LED e ossigeno iperbarico. Per la strategia e il lancio del club milanese, che vedrà tra i partner dell’operazione l’imprenditore italiano Federico Pelliccioli, Jennie e Dangene hanno scelto un team d’eccellenza al femminile: Kris Grove per il branding, Daniela Cattaneo Diaz, Sara D’Agati e Martina Albertini dell’agenzia H+ di Milano per la comunicazione e gli eventi, e Ludovica Cofrancesco per la membership.
Come diventare membri di Core Milano? Solamente su nomina da parte di altri membri. Ma non basta, perché la nomina (in assoluto top secret) verrà poi valutata da una Membership Committe e infine sottoposta alle fondatrici, le quali sin dalla nascita di Core New York nel 2005, si occupano personalmente della membership per garantire un buon equilibrio tra gli ospiti e mantenere elevata la qualità e il livello della community. I 1500 membri di Core New York (i quali appartengono a vari settori industriali: dal tech al design, dalla finanza all’arte, dall’immobiliare al food) sono automaticamente membri di Core Milano, e viceversa, proprio per favorire quel processo di incontro e scambio che rappresenta il successo di Core. Tra questi Irwin D. Simon, amministratore delegato di Hain Celestial Group (l’impero degli alimenti organici e naturali), Anthony Scaramucci, il finanziere fondatore di SkyBridge, Steven A. Cohen, miliardario degli hedge fund, Nathan Myhrvold, ceo di Starbucks e Howard Schultz, ex chief technology officer di Microsoft.
Inoltre tra le partecipazioni a talk e incontri tenutosi presso il Core New York annoveriamo quella del magnate americano di origini ebree ungheresi George Soros, il filosofo francese Bernard-Henri Levy, l’ex vice presidente Usa Al Gore in conversazione con Fareed Zakaria della CNN, Arianna Huffington, il chairman di Google Eric Schmidt, il co-fondatore di Facebook Chris Hughes, l’Ambasciatrice degli Stati Uniti all’ONU Susan Rice, il Premio Nobel 2011 Leymah Gbowee, l’ex presidente del Brasile Fernando Henrique Cardoso. Tra gli artisti invece Jeff Koons, Marina Abramovič, Takashi Murakami, l’architetto Daniel Libeskind, il fotografo David LaChapelle. Fino ai concerti privati con Prince, Billy Joel, John Legend e Quincy Jones, Shaggy.
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