UBS e PwC hanno pubblicato oggi il rapporto annuale Billionaires Insights, dal titolo “The Billionaires Effect”. Giunto al suo quinto anno, lo studio attinge alla vasta rete di clienti e dati dei quali dispongono UBS e PwC con l’obiettivo di offrire informazioni dettagliate sui miliardari di tutto il mondo, con un focus anche sull’Italia. Lo studio è frutto di più di 30 interviste face to face con i miliardari e i loro eredi e, per la prima volta, anche un sondaggio svolto su più di 100 client advisor di UBS.
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I risultati principali dello studio:
- Prendendo un periodo di 15 anni (fino alla fine del 2018), le aziende quotate sul mercato azionario controllate da miliardari hanno registrato una performance in aumento del 17,8%, rispetto alla media dell’indice MSCI AC World pari al 9,1%
- Il dollaro forte e il mercato azionario volatile hanno portato la ricchezza dei paperoni a diminuire di 388 miliardi di dollari – arrivando a 8,5 trilioni di dollari complessivi – dopo 5 anni di crescita.
- Nelle Americhe abbiamo assistito a un leggero incremento della ricchezza, con 33 nuovi miliardari in 12 mesi.
- Lo scorso anno i “paperoni tecnologici” hanno visto la loro ricchezza aumentare più che in qualsiasi altro settore, grazie alle aziende già esistenti e ai nuovi protagonisti del mercato
- I miliardari stanno usando la propria esperienza di business per impattare attraverso la filantropia
- Il numero di miliardarie donne è cresciuto del 46% in 5 anni
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I miliardari in Italia
- Il numero totale dei miliardari italiani è sceso del 19% nel 2018, da 43 a 35
- Di questi 35 miliardari, 3 sono new entry: 2 donne e 1 uomo. Questi 3 nuovi paperoni italiani hanno aggiunto 3,9 miliardi di dollari in “nuova ricchezza”.
- Il 40% dei miliardari italiani è self-made
- La ricchezza miliardaria totale in Italia è scesa del 16% fino a raggiungere 142,7 miliardi di dollari. I miliardari italiani self-made detengono il 51% della ricchezza totale
- Nell’ultimo anno, i miliardari italiani hanno sottoperformato l’indice MSCI ACWI del 7%
- Nel 2018, l’unica ricchezza che è cresciuta in Italia è quella legata al settore industriale, che ha registrato un marginale del 2% (da 11,9 miliardi a 12,1 miliardi di dollari)
“Il boom nella nascita di nuovi miliardari a cui abbiamo assistito negli ultimi cinque anni ha subito una correzione naturale, commenta Paolo Federici, Market Head Italy di UBS Global Wealth Management. Il dollaro più forte, nonché una maggiore incertezza dei mercati azionari in un contesto geopolitico movimentato, hanno creato le condizioni per questa decrescita. Tuttavia, a dimostrazione di come il loro business sia prospero, i miliardari continuano a creare e guidare imprese che sovraperformano costantemente gli indici dei mercati azionari. Questo talento si è riversato anche nelle loro attività filantropiche, dato che questa élite è sempre alla ricerca di nuovi modi per contribuire all’evoluzione ambientale e sociale. Il “Billionaire Effect” è forte ed in buona salute in tutto il mondo”.
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