Innovation

Il futuro del cloud, dal programma Keystone alla nuvola su due ruote

(courtesy NetApp)

L’annuale conferenza NetApp Data Days, tenutasi a Bologna il 29-30 ottobre, è stato un momento per fare il punto sul mercato dei data e del cloud e sulle novità di NetApp, società californiana di servizi di gestione dati e cloud ibridi attiva sul mercato globale.

“Contrariamente a quanto si possa credere, imprese relativamente piccole dipendono in maniera sempre più massiccia dalla digital transformation che sta rivoluzionando il loro modo di fare business, spesso più delle grosse corporate” ha affermato Alexander Wallner, vice presidente senior e general manager Emea di NetApp.

“Anche settori considerati tradizionali, come per esempio la food industry, stanno investendo in maniera sempre piu consistente in AI, cloud e data services”. Secondo Wallner, attualmente sono quattro i bisogni fondamentali espressi dai clienti, bisogni che identificano trend importanti per gli operatori del settore come NetApp.

Per prima cosa, la quasi totalità dei clienti non sono nati nel cloud, e hanno quindi bisogno di trasformare e modernizzare la propria legacy in modo da diventare più agili e innovativi.

Alexander Wallner ai NetApp data days (Courtesy NetApp)

Altro punto fondamentale è la discussione riguardo ai data, e cioè quali possono, e quali non possono stare nel cloud e quanti invece nei data center on-premise. La chiave, sempre secondo Wallner, sta nel fornire ai clienti la flessibilità giusta, portando l’elasticità e la funzionalità del cloud nei data center.

Il terzo punto riguarda la connessione tra i diversi cloud, visto l’ovvio desiderio dei clienti di testare le differenze tra i vari providers; la freedom of choice è infatti fondamentale, così come lo è il poter trasferire agevolmente i data da cloud a cloud.

L’ultimo punto riguarda la rimozione dell’hardware dal software, connettendo ogni device a quello che viene chiamato il data fabric. Il Data Fabric è infatti un’architettura e un set di data services che fornisce consistenti funzionalità attraverso una vasta scelta di endpoints che passano sia attraverso gli on-premise e che i vari cloud environments.

Il data fabric parte dal presupposto che i data sono le fondamenta di tutto,  e semplifica e integra il data management attraverso cloud e on-premise per accelerare la digital transformation.

I Data Days hanno coinciso con il lancio di NetApp Keystone, la novita che si propone di cambiare la customer experience nel mondo dell’Hybrid Cloud.

Il programma Keystone rappresenta infatti un passo avanti legato non solo all’innovazione tecnologica ma soprattutto alla gestione del cliente. Infatti l’utente finale sarà ora in grado di ricevere un servizio erogato e consumarlo in una modalità innovativa.

“Keystone ha date di lancio diverse nei paesi in cui operiamo ma l’Italia è presente già nella prima fase, ulteriore testimonianza dell’importanza che il paese ha per noi” ha aggiunto Marco Pozzoni. “Questi servizi sono usufruibili già da oggi – 29 Ottobre, N.d.R. – e cambiano completamente l’approccio alla tecnologia per partner e clienti. Molte realtà aziendali hanno infatti bisogno di accendere o spegnere, aumentare o abbassare l’uso di servizi cloud in base alla loro esigenze, e Keystone permette esattamente questo, vale a dire pagare esclusivamente per quanto consumato.  Inoltre per l’utente sarà indifferente andare sul cloud o rimanere on-premise, quello che cambia è l’erogazione del servizio e i costi ad esso associati, che saranno interamente modellati e flessibili a seconda dei propri bisogni.”.

Uno dei partner più visibili di NetApp in Italia è Ducati, collaborazione iniziata alcuni anni fa,  a dimostrazione di come business che nell’immaginario collettivo sono molto lontani dal mondo dei cloud e dei data abbiano beneficiato enormemente da questi servizi.

Se infatti NetApp è stata strumentale nel rinnovare l’infrastruttura storage di Ducati, consolidando i data center aziendali e rimodernando le tecnologie in uso, sono la telemetria e la data analysis sulle moto che permettono ai tecnici Ducati di perfezionare costantemente i dettagli tecnici del veicolo.

Uno degli aspetti più affascinanti di questa partnership viene infatti rappresentata dall’enorme mole di dati che una moto da corsa trasmette attraverso gli oltre 60 sensori posizionati sul mezzo.

Basti considerare che durante le prove libere ciascuna delle quattro moto disponibili per Ducati invia all’incirca 8GB di dati che il Team utilizza per migliorare le proprie prestazioni in pista.

“Se l’uso dei data sui singoli veicoli è senz’altro molto affascinante, la dinamicità del nostro data fabric significa che dobbiamo trasformarci dal punto di vista IT in una entità che non solo è in grado di poter funzionare efficacemente, ma anche di poter rispondere a necessità di business in maniera rapida.” ha affermato Konstantin Kostenarov, CTO di Ducati  “Questo si aggiunge all’esigenza di poter essere abili di spostare data services attraverso cloud differenti, e poter riportare edge data nel nostro cloud privato mentre i data services si evolvono. In poche parole, come Ducati ci stiamo muovendo sempre più verso IT e la Performance come servizio.”

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