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Patek Philippe Calatrava Calendario Settimanale, l’arte in un dettaglio

Patek Philippe Calatrava

Articolo di Matteo Zaccagnino tratto dal numero di novembre 2019 di Forbes

Esistono molti modi per leggere il tempo. Dai calendari, alle agende, agli smartphone: oggi si può dire che l’offerta, in termini di soluzioni, sia pressoché infinita. Si tratta del punto di arrivo di un percorso che è iniziato nella notte dei tempi. Da quando cioè si è capita l’importanza e il ruolo svolto dal tempo nella vita di tutti i giorni ma anche, e soprattutto, negli affari e nelle attività commerciali. Tutto ciò trova conferma negli sforzi profusi nel corso dei secoli dall’uomo per escogitare e mettere a punto macchine sempre più precise per poterlo misurare. Sviluppo, progresso, evoluzione: sono parole prive di significato se non vengono messe in relazione proprio con il fattore tempo. Qualche esempio? Il calcolo della longitudine nasceva dall’esigenza di conoscere l’esatta posizione di una nave in mare aperto, informazione di fondamentale importanza nel momento in cui le grandi potenze, alla fine del 1700, si contendevano le rotte e i traffici marittimi più remunerativi. Nasceva così il cronometro da marina antesignano dell’orologio come lo intendiamo.

Patek Philippe Calatrava
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Oggi, a trecento anni di distanza, sono cambiati gli strumenti ma il principio è rimasto lo stesso. E anche se viviamo in un’era digitale nella quale, per recuperare le informazioni, basta scorrere il dito sullo schermo di un dispositivo connesso, la meccanica orologiera continua a esercitare, soprattutto quando il tema è la misurazione del tempo, un fascino al quale è difficile resistere. Il salto di qualità si compie nel momento in cui le informazioni non si limitano solo alle ore, ai minuti al giorno, ma tengono conto anche della settimana, del mese, dell’anno, compreso quello bisestile. E qui entrano in gioco le cosiddette complicazioni un termine che in orologeria è denso di tanti significati. Tra queste il calendario perpetuo è forse la più complessa in termini di tecnica ed esecuzione. Un terreno sul quale le case orologiere, che possono vantare una conoscenza in merito, si contano sulle dita di una mano. E tra queste al primo posto figura Patek Philippe.

La maison di Ginevra ha molti meriti, ma forse quello che più ne ha caratterizzato il percorso nel mondo delle lancette riguarda proprio il fatto di essere stata la prima ad aver ideato il primo orologio da polso dotato di questa complicazione. Era il 1925. Il cammino lungo questo percorso si è arricchito di altre tappe. Nel 1937 la maison presentò il primo calendario perpetuo a moto retrogrado; quattro anni dopo venne il momento della referenza 1526, primo calendario perpetuo realizzato in serie. Nel 1962 fu presentata la referenza 3448 ovvero un calendario perpetuo che per la prima volta era dotato di un movimento a carica automatica. Infine, nel 1975 Patek Philippe presentò un calendario perpetuo in grado di tenere conto dell’anno bisestile. La padronanza e la conoscenza maturata nell’ambito di questa complicazione orologiera ha permesso alla maison di allargare il proprio raggio d’azione sviluppando un’ampia gamma di funzioni del calendario. Nel 1996 Patek Philippe brevettò il calendario annuale che richiede un’unica correzione all’anno il 1° marzo. La tappa successiva è stata la referenza 5200 Gondolo 8 Giorni Day/Date il cui meccanismo permette di conoscere il giorno della settima e la data. Un cammino all’insegna del calendario che oggi si arricchisce di un nuovo capitolo, destinato ai collezionisti ma concepito per diventare uno status symbol per uomini d’affari, imprenditori ed eccellenti della finanza.

I riflettori si accendono sul Calatrava Calendario Settimanale referenza 5212A-001 segnatempo concepito per fornire indicazioni relative non solo al giorno della settimana e alla data ma anche al numero della settimana in corso. Primo elemento distintivo di questo modello che lo ha reso subito oggetto di attenzione da parte dei collezionisti è l’acciaio. Si tratta dell’unica referenza presente all’interno della collezione Calatrava a essere realizzata con questo materiale. La tipica cassa tonda, segno distintivo di questa famiglia di orologi, ha un diametro di 40 mm e uno spessore contenuto in 11,18 mm. Al suo interno trova spazio un quadrante opalino sul quale spiccano cinque lancette alle quali è affidato il compito di fornire le indicazioni relative a ore, minuti, secondi, giorno della settimana, numero della settimana e mese corrispondente. La lettura di queste ultime informazioni è facilitata dalla presenza nella parte periferica del quadrante di due scale concentriche sulle quali sono visualizzati i mesi e i riferimenti alla settimana mentre al centro sono riportati i giorni. A completare il tutto la presenza a ore 3 della finestrella che riporta la data. Altra caratteristica unica di questa referenza l’impiego di un carattere tipografico studiato appositamente e che riproduce la grafia di uno dei designer della manifattura. Ad alimentare questo prodigio di meccanica è il movimento a carica automatica 26-330 S C J SE che integra anche il nuovo meccanismo semi-integrato concepito per indicare il giorno e il numero della settimana.

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