Sono 1.000 le imprese champion individuate dal Centro Studi di ItalyPost per l’edizione 2020 della selezione.
L’indagine racconta due importanti universi dell’impresa italiana: quella tra i 20 e i 120 milioni di fatturato, che vede la presenza di 800 aziende champion, e quella tra i 120 e i 500 milioni di fatturato di 200 aziende italiane top performer. A corollario di questa indagine, il centro Studi di ItalyPost ha stilato anche una classifica delle 20 imprese big, di taglia cioè tra i 500 milioni e il miliardo di euro di fatturato.
Il quadro che ne emerge, ma stiamo parlando di bilanci a fine 2018, cioè appena all’inizio della fase di stagnazione, è ancora molto positivo e racconta di imprese che mediamente sono cresciute negli ultimi sei anni del 9,84%, passando complessivamente da un fatturato di 44,7 mld nel 2012 a 78,6 mld nel 2018, con una marginalità media degli ultimi tre anni del 16,42%, con un ROE 2018 del 15,86%, un patrimonio netto aggregato di 46,4 miliardi e con una solidità finanziaria invidiabile espressa da un rapporto Pfn/ebitda medio degli ultimi tre esercizi pari a -0,25.
Tutte le aziende in classifica
Per visualizzare l’elenco completo delle mille aziende selezionate, che non possiamo riportare per motivi di spazio, è sufficiente accedere a questa pagina all’interno del sito di ItalyPost.
La classifica per regioni
Altro elemento di grande interesse che la ricerca sembra evidenziare è quello della distribuzione regionale. La regione con il maggior numero di imprese champion si conferma la Lombardia con ben 322 imprese, a cui seguono il Veneto con 175 imprese e, immediatamente a ridosso, con un numero sorprendentemente elevato rispetto anche al recente passato, l’Emilia Romagna con 141 imprese.
Nelle altre regioni il numero di imprese champion si comincia ad assottigliare, ma va notato che la Toscana con 68 imprese segnala una performance che inizia a farla avvicinare al Piemonte, che si ferma a sole 96 imprese, mentre le Marche si piazzano al sesto posto della graduatoria regionale con 30 imprese.
Al Centro – Sud è sempre la Campania la regione leader con 28 imprese, mentre il Lazio si ferma a 25 imprese e la Puglia a 16. Infine, in coda alla classifica, seguono l’Abruzzo con 11 imprese, la Sicilia con 10, Calabria e Sardegna 2 e Molise 1.
La classifica per province
La classifica delle imprese champion non riserva particolari sorprese e conferma alcune tendenze in atto già nelle precedenti rilevazioni sulle gerarchie a livello provinciale.
Milano, grazie anche al fatto di avere molte sedi legali di aziende operanti in altri territori, si conferma prima in classifica con 99 imprese, seguita in Lombardia dall’asse dell’A4 (o meglio ancora della BreBeMi), che vede Bergamo al terzo posto con 53 imprese appena dietro a Brescia, che si piazza al secondo posto della classifica con 55 imprese champion.
Al quarto posto della graduatoria provinciale si conferma Vicenza che, pur avendo un numero di abitanti pari al 50% di quelli di Brescia e inferiore del 40% a quella di Bergamo, è presente con ben 51 imprese champion, superando così Torino che si ferma al quinto posto con 47 imprese, Bologna al sesto con 38 imprese, Treviso al settimo posto con 36 praticamente appaiata con Padova all’ottavo con 35, Firenze al nono posto con 33 e al decimo posto Verona con 28.
Un dato interessante si ricava confrontando Modena, che ha 25 imprese champion, Reggio Emilia che ne ha 21 e Parma che ne ha 19 – due province situate nel cuore di una regione emergente come l’Emilia – con Cuneo, unica provincia emergente del Piemonte, che conta ben 18 imprese.
Il sorpasso dell’Emilia Romagna
Uno degli elementi più interessanti dal punto di vista della geografia del Pil è il peso assoluto e relativo che sembra assumere l’Emilia Romagna nei confronti di due regioni storicamente più forti come la Lombardia e il Veneto.
A colpire non è solo la numerosità delle imprese champion nel rapporto imprese/abitanti, che la vede in un rapporto sostanzialmente simile a quelle delle altre due regioni (1 impresa champion ogni 31.300 abitanti, contro i 30.800 della Lombardia e i 28.000 del Veneto), ma soprattutto il fatto che il fatturato complessivo, pari a 13,411 mld di euro, è superiore agli 11,391 mld del Veneto, e che il fatturato medio, pari a 95 milioni per impresa, e assai superiore agli 88 milioni delle imprese lombarde e di gran lunga maggiore ai 65 milioni di quelle venete. Pur avendo fatturati medi superiori a quelli delle imprese delle altre due regioni, contraddicendo la teoria che più una impresa cresce più riduce la sua redditività, l’ebitda medio risulta di qualche decimale superiore a quello delle altre due regioni, attestandosi percentualmente ad un 16,4% contro il 16% delle imprese lombarde e del 16,2 delle imprese venete.
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