Articolo di Angel Au-Yeung pubblicato su Forbes.com
Jeff Bezos ha annunciato giovedì via Instagram che donerà 100 milioni di dollari a Feeding America, organizzazione no profit che gestisce una rete di banche del cibo e centri di solidarietà che operano in tutto il Paese.
“L’emergenza alimentare è un problema rilevante nella quotidianità di molte famiglie americane e purtroppo il Covid-19 lo sta amplificando ancor di più”, ha scritto Bezos in un post sul social. “Banche del cibo e centri di solidarietà si approvvigionano in larga parte grazie ai surplus prodotti dall’industria del food. Per esempio, sono molti i ristoranti che donano il cibo in eccesso. Ma in questo tempo di distanziamento sociale i ristoranti sono chiusi e tanti altri canali che rappresentano fonte di approvvigionamento sono fermi. A peggiorare le cose c’è il fatto che, mentre le forniture scarseggiano, le richieste rivolte alle banche del cibo sono in aumento”.
Bezos ha spiegato che i 100 milioni donati verranno distribuiti attraverso l’intera rete nazionale di banche del cibo dell’organizzazione.
La donazione segue le dure critiche rivolte al fondatore di Amazon per come ha gestito la pandemia da coronavirus all’interno della sua società, dopo i casi di impiegati nei magazzini diagnosticati positivi al virus.
Il 30 marzo i lavoratori del magazzino di Amazon a Staten Island, il centro di smistamento che serve la città di New York, sono scesi in strada per protestare contro quello che da loro è stato ritenuto un vero e proprio fallimento nell’adeguare la compagnia alle misure di sicurezza. Compresi il fallimentare sistema di comunicazione della positività di colleghi e l’inadeguata sanificazione dei magazzini.
Bezos non ha risposto in persona e pubblicamente alle critiche, ma Amazon ha pubblicato un post sul blog aziendale il 2 aprile, in cui la società annuncia l’adozione di ulteriori precauzioni come il controllo della temperatura all’ingresso di un numero selezionato di magazzini e l’imminente arrivo di nuove mascherine N-95 sempre per un numero selezionato di siti.
Contemporaneamente alla pubblicazione del post sul profilo di Bezos in cui viene annunciata la donazione da 100 milioni di dollari, il Guardian pubblica un articolo firmato da Chris Smalls, ex responsabile del magazzino Amazon a Staten Island, licenziato – a suo dire – per aver partecipato allo sciopero.
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