SpaceEconomy

Il futuro del cinema è nello spazio. E inizia dal duo Tom Cruise – Elon Musk

Tom Cruise (Michael Loccisano/Getty Images for Paramount Pictures)

di Niccolò Sandroni 

“Questo è un piccolo passo per un attore, un gigantesco balzo per il cinema”. Saranno queste le parole di Tom Cruise sul set del primo film girato nello spazio?

Il 30 maggio scorso Elon Musk e la sua SpaceX sono partiti alla nuova conquista dello spazio, ora da parte di privati. Obiettivo: tornare sulla Luna e poi colonizzare Marte entro il 2050. Poco tempo se pensiamo all’ambizioso traguardo prospettato, troppo se ti chiami Tom Cruise. A quanto pare la Terra è troppo piccola per l’attore di Mission Impossible che il prossimo 3 luglio compirà 58 anni e che, nonostante l’età suggerisca di accettare ruoli più “tranquilli”, ha deciso di lanciarsi in una nuova sfida senza precedenti.

Complici anche Elon Musk e la NASA, Tom Cruise sarà il primo attore protagonista di un film girato nello spazio. Fino ad ora ha impressionato più volte il pubblico realizzando in prima persona pericolosi stunt. In particolare nella saga di Mission Impossible, lo abbiamo visto attaccato ad un aereo in fase di decollo a 300 km/h, arrampicarsi sui vetri del Burj Khalifa di Dubai e lanciarsi da 7000 metri per un HALO Jump. Purtroppo nel prossimo Top Gun Maverick non piloterà il jet da combattimento F/A-18 Super Hornet, a quanto pare la Marina statunitense gli ha negato questa soddisfazione. Poco male visto il suo debutto nel firmamento.

Non si tratta di una trovata pubblicitaria per rilanciare la figura pubblica di un attore. E non è nemmeno la prima volta che qualcuno prova a fare un film del genere. Nel 2000 James Cameron si mise d’accordo con i russi per due posti su una Sojuz, uno per sé e – guarda caso – uno per Tom Cruise. Destinazione: la Stazione Spaziale Internazionale. Ma alla fine non se ne fece nulla. Ora, con l’avvento di SpaceX, le cose sono cambiate. La faccenda è seria, e la partecipazione di Elon Musk, uno che se si mette in testa qualcosa la ottiene, lo dimostra. Tanto seria che la NASA ha confermato il proprio coinvolgimento insieme a quello della Stazione Spaziale Internazionale. La pre-produzione è già in piedi e il regista annunciato: Doug Liman, che ha diretto Tom Cruise in Edge of Tomorrow e Barry Seal.

Nonostante la pericolosità delle riprese, la difficile preparazione degli attori – chiamati a diventare in pratica astronauti – e gli ingenti costi, non possiamo pensare che il film di Tom Cruise e Elon Musk sarà un caso isolato. Al contrario, è avanguardia pura. Il primo di una serie di incredibili lungometraggi che andranno a segnare una nuova era per l’industria cinematografica: addio CGI, bentornata realtà. Non a caso destano sempre maggiore interesse tutte quelle produzioni che ricorrono il meno possibile alla computer grafica. E quale miglior location per questo “gigantesco balzo per il cinema” se non il misterioso universo, in cui già rivaleggiarono i grandi Kubrick e Tarkovskij?

Ovviamente la “real space age” di Hollywood non sarà alla portata di tutti, ma i grandi cineasti vorranno comunque piantare la loro personale bandiera. Una vera e propria corsa allo spazio, come quella che durante la guerra fredda ha visto sfidarsi Stati Uniti e Russia, e che ora invece vedrà battagliare case di produzione, registi e attori. D’altra parte là fuori, oltre alla SpaceX di Elon Musk e la Blue Origin di Jeff Bezos, ci sono anche James Cameron, Steven Spielberg e Christopher Nolan, davvero pensiamo che rimarranno a guardare mentre altri conquistano lo spazio?

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