Vittorio Colao, Responsabile del Piano Colao
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Il posto di imprese e lavoro nel Piano Colao

Vittorio Colao, Responsabile del Piano Colao
Vittorio Colao (Imagoeconomica)

Iniziative per il rilancio – Italia 2020-2022, è questo il titolo del dossier realizzato dalla task force guidata da Vittorio Colao contente le indicazioni per la ripartenza del nostro Paese. Un programma biennale in 121 pagine che ha per obiettivo principale: rialzarsi da questa crisi con “Un’Italia più forte, resiliente ed equa” attraverso azioni che contengono un’attenzione particolare ai processi di digitalizzazione e innovazione, all’attuazione di una rivoluzione verde e al conseguimento della parità di genere e dell’inclusione sociale. Sei gli ambiti fondamentali per il rilancio individuati dal comitato di esperti in materia economica e sociale chiamati dal governo Conte: Imprese e Lavoro; Infrastrutture e Ambiente; Turismo, Arte e Cultura; Pubblica Amministrazione; Istruzione, Ricerca e Competenze; Individui e Famiglie. Per ognuno di questi settori il Piano Colao (qui in versione integrale) articola iniziative specifiche, da misure a costo zero a riforme di più ampio respiro, attraverso le quali “riuscire in tempi rapidi a innescare trasformazioni profonde del sistema socio-economico italiano generando fiducia nel Paese, sia internamente sia in campo internazionale”.

Piano Colao: obiettivi e aree di intervento

Il rilancio post Covid-19 di Imprese e Lavoro nel Piano Colao

Che imprese e lavoro rappresentino il motore dell’economia lo sottolinea anche il Piano Colao il quale dedica a questo macro settore ben 19 iniziative che vanno dalla necessità di fornire liquidità di sopravvivenza alle imprese a azioni di sostegno per startup innovative, fino al reshoring, ovvero il rimpatrio di aziende italiane ora delocalizzate.

Imprese e Lavoro, motore dell’economia – Intervenire urgentemente per difendere l’occupazione, garantire liquidità e rafforzare la capitalizzazione delle imprese

In questa sotto-sezione, il documento raccoglie alcune misure specifiche che prendono in considerazione il lavoro all’interno dell’impresa, come: il suggerimento di escludere il “contagio Covid-19” dalla responsabilità penale del datore di lavoro e ridurre temporaneamente il costo delle misure organizzative anti contagio per le imprese; svolgere un’attenta osservazione dello Smart Working e delle dinamiche ad esso connesse per identificare elementi con cui migliorare la normativa vigente (legge n. 81/2017); consentire (in deroga temporanea a Decreto Dignità) il rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza almeno per tutto il 2020.

Dal punto di vista fiscale alcune delle proposte più immediate sono quelle che riguardano le compensazioni fiscali e il rinvio dei pagamenti di imposte, ovvero rendere più agevole la compensazione orizzontale dei debiti con i crediti fiscali, nonché prevedere la compensazione dei debiti con i crediti liquidi esigibili verso la PA e differire il saldo imposte 2019 e il primo acconto 2020. Inoltre il piano suggerisce: spingere verso il pagamento rapido dei fornitori (ad esempio a 30 giorni); estendere il decreto liquidità al factoring pro-soluto e al reverse factoring come garanzia della filiera; modificare il decreto liquidità per permettere il sostegno finanziario anche alle imprese con esposizioni UTP che presentano possibilità concrete di risanamento. E ancora: creare incentivi per gli aumenti di capitale, rendendo l’ACE più attrattiva, introducendo una Super-ACE per le imprese che investono in tecnologia green e semplificandone la deliberazione; ridurre tempi e costi delle procedure di aumento di capitale per le società quotate; favorire una strutturale riallocazione del risparmio verso PMI/società non quotate; incentivare strumenti a sostegno strutturale alle società non quotate (soprattutto PMI) di filiera.

Imprese e Lavoro, motore dell’economia – Ridurre significativamente l’economia sommersa per liberare risorse e garantire concorrenza equa

Questa sezione evidenzia tre specifiche azioni per ridurre l’economia sommersa:

  • Favorire l’emersione del lavoro nero attraverso opportunità di Voluntary Disclosure ai fini della regolarizzazione, prevedendo un meccanismo di sanatoria e incentivazione riducendo contribuzione cuneo fiscale, nonché sanzioni in caso di falsa dichiarazione o mancato perfezionamento delle procedure di emersione.
  • Favorire l’emersione e regolarizzazione del contante derivante da redditi non dichiarati. Il documento suggerisce di introdurre la Voluntary Disclosure sul contante e altri valori derivanti da redditi non dichiarati (anche connessa all’emersione del lavoro nero) a fronte del pagamento di un’imposta sostitutiva e dell’impiego per un periodo minimo di tempo (ad es. 5 anni) di una parte significativa dell’importo in attività funzionali alla ripresa.
  • Incentivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici (PA , esercizi commerciali e soprattutto servizi e prestazioni) tramite: deduzioni/detrazioni dall’IRPEF, lotterie instant win, credito d’imposta per gli esercenti e accordi con il sistema bancario per riduzione delle commissioni. Rendere effettive ed eventualmente inasprire le sanzioni per gli esercizi commerciali e servizi privi di POS o con POS non funzionante. Scoraggiare l’uso del contante per ammontari rilevanti attraverso la riduzione di limiti ai pagamenti in contanti nonché disincentivi al ritiro e all’utilizzo degli stessi (ad es. anticipo fiscale a valere sui prelievi di contante).

Imprese e Lavoro, motore dell’economia – Modernizzare il tessuto economico e produttivo del Paese ed aumentarne la sostenibilità

La modernizzazione passa dalla digitalizzazione, dall’aggiornamento delle competenze in ottica di riqualificazione del personale, anche disoccupato, e da azioni strategiche come il sostegno dell’export e il reshoring.

Incentivare l’innovazione tecnologica delle imprese; rafforzare le misure di sostegno alle startup e PMI innovative con incremento delle agevolazioni fiscali; incentivare il reskilling manageriale; incentivare la riqualificazione della forza lavoro e dei disoccupati finanziata attraverso fondi specializzati. E ancora, sostenere il rilancio dell’export italiano con un piano volto a minimizzare gli impatti dell’emergenza Covid-19 sul sistema di credito e sul sistema fieristico, fino a incentivare il re-insediamento in Italia di attività ad alto valore aggiunto (ad es. R&D strategico, produzione in settori ad alta componente tecnologica) e/o produttive rafforzando in tal modo il sistema Paese/la competitività del Paese. Sono queste infatti le principali azioni che il Piano Colao suggerisce per il rilancio economico del Paese guardando al mondo delle imprese e del lavoro del futuro.

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