Arriva domani in edicola il volume #34 di Forbes. Cover story tutta per Banca Ifis ed Ernesto Fürstenberg Fassio, che, da vicepresidente dell’istituto di credito e amministratore delegato de La Scogliera (la holding che lo controlla) ha concluso un’operazione di rebranding e lo ha fatto guidato da esigenze sia di business sia di immagine in cui hanno giocato anche le sue passioni per l’arte e lo sport. È stata l’occasione, come spesso capita nelle case history di successo, non solo per rivedere i fondamentali del marchio ma anche per impostare una nuova organizzazione aziendale più efficace e razionale oltre a confermare la scelta di fondo di rinnovamento anche generazionale dell’istituto. Quest’ultimo aspetto è iniziato, a ben vedere, con la recente decisione del padre di passare il testimone del comando a Ernesto. “La scelta di rivedere la nostra corporate identity”, sottolinea Fürstenberg Fassio, “è un’esigenza di business ma anche di immagine. Crediamo che sia fondamentale rafforzare il posizionamento della banca tra le migliori anche a livello di brand strategy”. Attualmente Banca Ifis conta circa 1.800 dipendenti, sei sedi e 26 uffici commerciali in tutta Italia.
La classifica di questo mese è quella realizzata da Forbes, in collaborazione con Truebridge Capital Partners: sono state selezionate 25 startup Usa che potrebbero raggiungere un valore di 1 miliardo di dollari. Truebridge ha chiesto a 300 aziende di Venture Capital di indicare le imprese che hanno più probabilità di diventare degli unicorni mentre Forbes ha contattato direttamente oltre 100 startup. A questo si è aggiunta un’analisi finanziaria a 140 di esse e l’incontro con i founder. L’elenco, in rigoroso ordine alfabetico, è davvero da non perdere!
Forbes di agosto dedica un approfondimento ai piccoli-grandi chef crescono. La storia di Debora Massari, figlia dell’ormai celeberrimo pasticcere Iginio, che ha trasformato un negozio top di gamma nell’operosa Brescia in un brand di lusso. 38 mila panettoni disponibili sullo store on-line, punti vendita a Milano e Torino e un continuo equilibrio tra produzione di massa e bottega artigianale, tra cura maniacale dei dettagli e attenzione alle materie prime. Ma, da Brescia a Caiazzo, c’è spazio anche per il salato. Su Forbes #34 si parla di Franco Pepe, insignito da Mattarella dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica per essersi distinto nel servizio alla comunità durante l’emergenza Coronavirus. Pepe è forse oggi il più celebre artigiano della pizza in Italia, in grado di attrarre nella provincia casertana appassionati da ogni parte del mondo. Non male per un imprenditore che, pur nato in una famiglia di panificatori, ha svolto anche altri lavori come il postino o l’insegnante di educazione fisica.
Spazio anche per la Generazione Sharing Economy, nel segno di una mobilità green e intelligente. Michela Crivellente, co-fondatrice della startup veronese Bit Mobiity, ha già conquistato sei città italiane con la sua flotta di oltre 2.500 monopattini elettrici e si prepara allo sbarco in altri quattro centri. Ma c’è anche Antonio Barani, fondatore e presidente di Ankorgaz, che vuole alimentare camion autobus e navi con gli scarti agroalimentari e i rifiuti.
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