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Lo stop da Covid non fermerà gli immobili. Parla Daniele Palermo, presidente di Tempocasa

Daniele Palermo, presidente Tempocasa

Non sarà un altro 2008. Per il mercato immobiliare quella di questi mesi sarà solo una fermata temporanea, che non pregiudicherà i piani di sviluppo degli operatori più dinamici. A dirlo è Daniele Palermo, presidente Tempocasa, che anzi conferma l’obiettivo di crescita nel medio termine fino a diventare la seconda o terza rete di intermediazione immobiliare in Italia.

Palermo ricorda la stagione 2007/2008, “quando i prezzi erano cresciuti in maniera spropositata prima di scoppiare per la crisi dei mutui”. Anni in cui la rete Tempocasa si era contratta, come quelle di tutti i competitor, per poi ripartire e raddoppiare fino agli attuali quasi 500 punti vendita.

Oggi invece, “tolti i primi 15 giorni di assestamento, non c’è una crisi forte. Il calo del mercato potrebbe arrivare a fine settembre per il termine della cassa integrazione. Però bisognerà vedere anche quale direzione prenderanno i fondi che arriveranno dall’Europa. Possiamo tuttavia prevedere che a fine anno le compravendite saranno numericamente più basse a causa dei due mesi di stop”.

In questo periodo però Tempocasa non è stata con le mani in mano: “Il mercato immobiliare si è fermato per due mesi, durante i quali l’abbiamo comunque tenuto acceso, lavorando sul digitale e mantenendo così i clienti interessati all’acquisto. Soprattutto per quelle case che hanno uno sfogo esterno, esigenza divenuta particolarmente importante dopo il Covid”. Addirittura durante il periodo più duro della crisi sanitaria Tempocasa ha aperto cinque agenzie, portando il totale a 447. “E credo arriveremo a 500 nel 2021 – aggiunge Palermo – anticipando di un anno quanto previsto dal nostro piano di sviluppo”.

Merito di un modello che ha nella formazione e nella capillarità della presenza sul territorio le sue armi più importanti. “Il nostro concetto può essere sintetizzato in: un punto vendita per ogni zona. Cosa che permette maggior controllo e minore dispersione economica. Abbiamo lavorato molto anche sulla formazione degli uomini. Perché c’è una forte domanda da parte dei giovani per intraprendere questa professione e solo la formazione può aiutarli a vendere meglio e quindi a trovare soddisfazione anche economica dal loro lavoro. C’è poi anche la fase di programmazione. Una volta all’anno organizziamo un corso per tutta la rete che si chiama MyGoals, dove pianifichiamo l’obiettivo dell’anno successivo. Si condividono gli obiettivi e si spiega come hanno fatto le persone a raggiungerli. Poi ci sono incontri bimestrali e trimestrali con i ragazzi per controllare gli obiettivi. E ogni mattina il titolare dell’agenzia programma un incontro che serve a pianificare l’obiettivo della giornata”.

Oggi i 447 punti occupano 2.600 persone, comprese 80 posizioni manageriali. Ma Palermo ha già nel cassetto altri obiettivi: raggiungere prima le 700 agenzie, arrivando così a nuotare tra i pesci grossi dell’intermediazione immobiliare e, successivamente, accelerare ulteriormente fino al target che si è dato per la sua presidenza: quello dei 1.000 punti vendita. Con o senza un trend rialzista del mercato immobiliare.

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