Smart Mobility

Mobilità all’olandese, come Amsterdam sta diventando una smart city

Amsterdam diventa una smart city
Sharon Dijksma è assessore al Traffico e trasporti della città di Amsterdam.

Articolo tratto dal numero di ottobre 2020. Abbonati 

Dall’acqua all’energia, dall’aria alle persone. Parola d’ordine: sperimentare. Amsterdam investe nella sua trasformazione digitale e si evolve in una città sempre più moderna, leggera e accessibile. La mobilità, al centro della grande sfida globale è, ancora una volta, il punto di partenza per il cambiamento. Dai test sulla guida autonoma e sui droni alla gamification per chi va in bicicletta, fino alle nuove strategie per la sharing mobility, come la creazione di aree e-Hub. Sono alcune delle misure adottate dalla capitale olandese che punta a ridurre drasticamente il traffico, migliorare l’efficienza energetica, la qualità dell’aria e della vita. Nelle pagine del programma dedicato alla smart mobility, Amsterdam spiega di voler diventare una città connessa, sicura e vivibile. I protagonisti sono gli enti pubblici, la ricerca, le imprese e i cittadini, i cosiddetti amsterdammers. Un vero modello di open innovation.

La premessa è che, dal punto di vista demografico, si prevede che il numero di abitanti raggiunga entro il 2040 la soglia di 1 milione, dagli attuali 800mila, con un conseguente incremento di case e flussi turistici e un aumento degli spostamenti da e per la città del 30%. Le nuove politiche a emissioni zero, le partnership tra pubblico e privato con idee all’avanguardia, il dialogo con i cittadini, la condivisione e il monitoraggio dei dati sono la risposta. Conosciamo Amsterdam come città pioniera in tema di politiche smart, esempio europeo dell’Internet of everything. Per questo, in un momento di grandi decisioni, Forbes Italia ha intervistato Sharon Dijksma, assessore al Traffico e trasporti, acqua e qualità dell’aria del comune di Amsterdam.

Creare un impatto positivo è la sfida globale che unisce chi, come lei, in questo momento storico ha un ruolo fondamentale nel governo di una città. Qual è il suo più grande sogno?
Sogno una città che abbia spazi a sufficienza per tutti, una città con aree verdi e aree dedicate ai bambini per giocare in sicurezza. Sogno una città con aria pulita da respirare, dove le persone vogliono vivere, lavorare, rilassarsi. Oggi molte persone si spostano in città lasciando a casa la propria auto, alcuni decidono di non comprarla: il nostro compito è quello di supportare questo trend. Il futuro delle nostre città così come la salute di tutti noi, sono troppo preziosi. Dobbiamo ridurre la dipendenza da automobile e diminuire gli spazi dedicati ai parcheggi: questa è una delle priorità del programma Amsterdam Car-lite.

Amsterdam è da tempo l’avanguardia europea delle smart city, anche se le azioni verso la modernità non finiscono mai. Ci sono delle misure che possiamo considerare più efficienti?
Negli ultimi anni Amsterdam si è concentrata molto sulla mobilità lenta, facilitando per esempio l’uso della bicicletta. Un buon esempio è il parcheggio della stazione centrale, dedicato interamente a chi si muove a piedi o con mezzi leggeri. Questo ha alleggerito il traffico stradale migliorando la viabilità anche in tutto il centro della città. Quando sviluppi nuove aree e nuovi quartieri, è fondamentale valutare subito quali sono le possibilità per rendere gli spazi pubblici più vivibili e accessibili, limitando il ruolo delle macchine che devono essere intese in modo diverso rispetto a come abbiamo fatto finora. L’agenda Amsterdam Car-lite presenta 27 misure specifiche, studi e progetti pilota che si basano su azioni già realizzate e mostrano cosa faremo entro il 2022, quali sono le azioni programmate fino al 2025 e quelle da realizzare a lungo termine (fino al 2040 e oltre). Naturalmente per alcune persone sarà quasi impossibile poter rinunciare alla macchina, per questa ragione l’obiettivo non è quello di vietarne l’uso in maniera netta, ma di progettare spazi diversi concentrandoci sulla mobilità condivisa.

I numeri cosa dicono?
Le auto parcheggiate occupano l’11% dello spazio urbano della nostra città. Questo è un grande problema se consideriamo che Amsterdam è una città destinata a crescere. Inoltre molte restano parcheggiate per quasi tutto il giorno e più del 40% restano inutilizzate. Possiamo sicuramente ripensare questi spazi e trovare una soluzione alternativa. La nostra proposta è di diffondere maggiormente il concetto di smart mobility con l’espansione dei park & ride e l’uso in città di veicoli molto più leggeri e sostenibili.

In che modo la pandemia ha cambiato le politiche di smart mobility?
Il Covid-19 ha fatto capire ai nostri cittadini quanto siano importanti gli spazi pubblici. In questi mesi abbiamo adottato misure temporanee per dare più spazio a pedoni e ciclisti, sempre rispettando la distanza di un metro e mezzo. Abbiamo pensato come poter raggiungere il posto di lavoro in sicurezza, per gli insegnanti infatti abbiamo destinato parcheggi gratuiti nelle periferie della città e da lì abbiamo attivato diverse opzioni di mobilità intelligente come bici in sharing, e-scooter integrate con il trasporto pubblico, nell’ottica di favorire la mobilità dell’ultimo
miglio.

Molte città europee stanno lavorando per cambiare. Ma quali sono le priorità per diventare una città più innovativa?
Con la pandemia tutti abbiamo capito la necessità di vivere una città più sicura e sostenibile, abbiamo capito il valore e l’importanza degli spazi così come dell’aria che respiriamo. Amsterdam promuove questa transizione green e ha adottato, per esempio, mezzi di trasporto più puliti. Il nostro obiettivo è quello di far circolare veicoli a emissioni zero entro il 2030. Con la stessa determinazione realizzeremo le azioni previste nel piano Car-lite per alleggerire notevolmente il traffico.

In termini di ambiente, innovazione sociale e governance quanto è importante la partecipazione delle aziende e delle persone?
Non puoi cambiare una città senza i suoi cittadini né senza le sue aziende. Coinvolgere le persone e gli attori economici è importantissimo in ogni politica decisionale. Usiamo come esempio il nostro obiettivo di emissioni zero entro il 2030: questo non potrà mai essere raggiunto se le aziende non contribuissero a creare uno spazio più largo e conveniente per il mercato dell’elettrico. Inoltre, i cittadini devono essere disposti a cambiare le loro abitudini adottando modelli di mobilità alternativa. Come amministrazione, possiamo intervenire con la diffusione di incentivi, migliorando le infrastrutture, sviluppando nuovi programmi e obiettivi in linea con il mercato automobilistico.

Cosa si aspetta dai prossimi cinque anni?
Amsterdam continuerà a lavorare per la sua città: pedoni, ciclisti, bambini, alberi. Lavoreremo per implementare il trasporto pubblico regionale e infra-regionale. La mobilità sarà più smart e l’aria più pulita, questo porterà felicità e salute nei cittadini.

Qual è il suo messaggio per l’Italia e le nostre città?
In tempi così duri e complicati dobbiamo saper poterci sostenere. Siamo consapevoli di dover rendere le nostre città più vivibili e sicure, mantenendone la bellezza. L’unico modo affinché questo accada è facendolo insieme.

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