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Google sta preparando il ritorno in ufficio, con vaccino e settimana flessibile

Quartier generale di Alphabet (Google)
Quartier generale di Alphabet (Google)

Google ci ripensa e inizia a preparare il suo ‘new normal’ aziendale, nonostante l’acuirsi della pandemia da Covid-19. Secondo quanto rivelato dal New York Times – sulla base del ricevimento di una mail aziendale che Sundar Pichai, amministratore delegato di Alphabet (società madre di Google) avrebbe mandato domenica sera a tutti i dipendenti – Big G avrebbe deciso da una parte di prolungare lo smart working totale da luglio a settembre 2021 e dall’altra di intraprendere la strada del modello lavorativo ibrido e flessibile che “nessuna azienda della nostra grandezza ha mai creato, anche se alcune stanno iniziando a testarlo”, scrive Sundar Pichai nella mail, e che “porterà a una maggiore produttività, collaborazione e benessere”.

A partire da settembre 2021, Google vorrebbe che i propri dipendenti lavorassero almeno tre giorni a settimana in ufficio (in occasione dei cosiddetti ‘giorni di collaborazione’) e i restanti da remoto, come sta accadendo in questo momento. A questo si aggiungerebbero anche degli orari di lavoro flessibili che ancora non sono stati identificati.

Google e il vaccino Covid-19 per tornare in ufficio

Essendo un modello totalmente innovativo per aziende del calibro e della grandezza di Google, esistono ovviamente alcuni aspetti irrisolti che Big G cercherà di studiare in questi mesi. Uno su tutti, riguarda la possibilità di adottare queste nuove misure per tutti i dipendenti. Aspetto molto difficile da risolvere, visto che ci sono determinati ruoli che prevedono o di trascorrere molto tempo con i clienti o di lavorare costantemente con data center e in laboratori ben specifici.

Infine, conclude il New York Times, anche se Sundar Pichai non ha evidenziato questo aspetto nella sua mail, tuttavia Google avrebbe già richiesto ai dipendenti, per motivi di sicurezza, di sottoporsi al vaccino contro il Covid-19 appena ne avranno la possibilità e, soprattutto, prima di tornare in ufficio. In questo senso, la società tecnologica ha affermato che sta cercando di rendere disponibili i vaccini a tutti i suoi dipendenti tra la metà e la fine 2021, ma solo dopo che le persone a rischio siano riuscite ad ottenerlo.

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