Bill Gates
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Bill Gates nutre grandi (e scientifiche) speranze per il 2021

Bill Gates
Bill Gates (Al Bello – Getty Images)

Questo articolo di Lisette Voytko è apparso su Forbes.com.

“Quest’anno è stato devastante”.

Martedì 21 dicembre, Bill Gates ha iniziato il post di fine anno sul suo blog, GatesNotes, affermando l’ovvio. La pandemia da coronavirus, scrive il miliardario e filantropo, ha ucciso 1,6 milioni di persone in tutto il mondo, ne ha infettate 73 milioni e ha provocato danni economici per trilioni di dollari. Le uccisioni di George Floyd e Breonna Taylor, gli incendi dilaganti nelle foreste e “un’elezione presidenziale diversa da tutte le altre” hanno contribuito a sconvolgere gli Stati Uniti.

Tuttavia, sostiene Gates, “ci sono buone notizie in arrivo per il 2021”. Il fondatore di Microsoft cita gli sbalorditivi progressi scientifici nello sviluppo e nella distribuzione di vaccini efficaci contro il Covid-19 e scrive: “Non era mai successo che l’umanità facesse così tanti progressi in un solo anno nella lotta a una malattia”. Nonostante lo sviluppo dei vaccini richieda fino a dieci anni, gli scienziati ne hanno già creati diversi contro il Covid-19 nel 2020. Ed è solo uno dei tanti progressi scientifici che, secondo Gates, dovrebbero rendere le persone fiduciose in vista del 2021.

Entro la primavera, scrive Gates, i vaccini di Moderna e Pfizer/BioNTech dovrebbero raggiungere “una diffusione tale da avere un impatto globale”, grazie all’autorizzazione d’emergenza della Food and drug administration (Fda), l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. Il numero dei morti e dei casi, di conseguenza, dovrebbe diminuire nei Paesi più ricchi e – si legge – “la vita tornerà molto più vicina alla normalità rispetto a oggi”.

Gates aggiunge che il successo dei vaccini di Moderna e Pfizer/BioNTech fa ben sperare per altri candidati ancora in fase di sviluppo, perché tutti aggrediscono la stessa parte del coronavirus. Le punte che sporgono dal virus – a cui è dovuto il nome – sono costituite da una proteina che viene attaccata dai due vaccini già approvati. “Ora che i ricercatori sanno che aggredire quella specifica proteina può funzionare, hanno motivo di essere ottimisti riguardo a tutti gli altri vaccini che fanno la stessa cosa”, scrive Gates.

I vaccini di Moderna e Pfizer/BioNTech usano entrambi la tecnologia mRna, osserva il fondatore di Microsoft. “Non è un caso che i vaccini a mRna siano stati i più rapidi a ottenere l’approvazione”, afferma, perché possono essere creati più velocemente: è infatti facile, per gli scienziati, produrre grandi quantità dell’Rna che codifica la proteina che sporge dal virus. Secondo i Centers for Disease Control, l’organo di controllo sulla sanità statunitense, i vaccini a mRna “insegnano alle nostre cellule come produrre una proteina – o anche solo un pezzo di una proteina – che scatena una risposta immunitaria all’interno del nostro corpo”. Gates scrive che la sua fondazione benefica lavora ai vaccini a mRna sin dal 2014, per utilizzarli contro Hiv e malaria, e la tecnologia sta consentendo ora “progressi senza precedenti” contro il Covid-19.

Un’altra sfida è la produzione di una quantità sufficiente di dosi per il mondo intero. Ne occorreranno tra cinque e dieci miliardi, a seconda che ne servano una o due per ottenere la piena efficacia. Per avere un’idea, fa notare Gates, tutte le aziende di vaccini del mondo producono in genere un totale di 6 miliardi di dosi in un anno, inclusi, tra gli altri, quelli contro l’influenza e quelli per i bambini.

Al fine di far accelerare la produzione di vaccini anti-Covid senza sacrificare tutti quelli abituali, scrive Gates, la sua fondazione sta mettendo in collegamento aziende di vaccini dei Paesi più ricchi con produttori di Paesi in via di sviluppo, capaci di realizzarne in grandi volumi, in quelli che chiama “accordi di seconda fonte”. I produttori creano vaccini sicuri ed economici in grandi quantità, mentre le aziende di vaccini forniscono un candidato valido, con un accordo che “sfrutta il meglio delle competenze di tutti”.

Gates coglie anche l’occasione per denunciare ‘false’ teorie complottistiche che riguardano i vaccini anti-Covid, incluse “alcune che coinvolgono mia moglie, Melinda, e me”. “Queste teorie non aiutano”, scrive, aggiungendo che la coppia continuerà a discutere pubblicamente del finanziamento ai vaccini, perché “teniamo a salvare vite e ad assicurarci che tutti i bambini abbiano la possibilità di crescere e diventare adulti. Sentiamo di avere la responsabilità di restituire la nostra ricchezza alla società e crediamo che nessuno dei possibili sbocchi delle nostre donazioni sia più prezioso per il mondo”.

Un’altra speranza per il 2021, scrive Bill Gates, è che lo ‘sgradevole’ test per il Covid-19 – il tampone nasofaringeo, che secondo i riceventi dà l’impressione che qualcuno faccia il solletico al cervello – possa essere presto un ricordo. La scorsa settimana la Fda ha approvato il primo test da fare a casa: utilizza sempre un tampone nasale, ma non si spinge in profondità come quello tradizionale. Cosa che, secondo Gates, rappresenta anche un esempio di test migliore e più efficiente, perché evita che le persone debbano attendere l’analisi del campione in laboratorio.

Gates aggiunge che uno studio finanziato dalla sua fondazione ha rivelato che i tamponi da fare a casa sono accurati quanto quelli più invasivi, che fanno il solletico al cervello. E molte aziende stanno lavorando per sviluppare altri test rapidi e non invasivi, che forniscono risultati in appena 15 minuti. Non solo l’esperienza del paziente è meno sgradevole, ma conoscere velocemente l’esito permetterà ai ricercatori di tracciare la diffusione del virus. “Il ritmo dell’innovazione in questo campo”, scrive Gates, “è impressionante e porterà benefici a tutti”.

Il miliardario dedica l’ultima parte del suo intervento a una sfida scientifica diversa, ma significativa: il cambiamento climatico. A febbraio uscirà il suo libro sul tema, intitolato Come evitare un disastro climatico, in cui condivide ciò che ha imparato in 15 anni di finanziamenti a ricerche sul tema. Inoltre, Bill Gates sembra prevedere che l’amministrazione Biden, prossima all’insediamento, sarà più attenta al cambiamento climatico. “Gli Stati Uniti”, scrive, “sono in procinto di riconquistare un ruolo di primo piano” nella riduzione delle emissioni di gas serra, a partire dal prossimo anno. Nel novembre 2021, aggiunge, un incontro delle Nazioni unite riunirà poi i leader mondiali per discutere del cambiamento climatico, per la prima volta dal vertice di Parigi del 2015.

“Lo scenario dei prossimi 12 mesi si presenta promettente”, scrive Gates. Forse il miglioramento non sarà “enorme”, ma il prossimo anno “rappresenterà un considerevole, sensibile passo avanti” per il mondo e “un progresso rispetto al 2020”.

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