I grandi brand del lusso internazionale puntano sulla moda uomo. Mai tanto interesse e tanto prodotto interessante come durante la fashion week al maschile che si chiude a Parigi dopo giornate di sfilate ed eventi solo online ma di grande suggestione. Ed è battaglia sui clienti più giovani e ricchi, gli eterni modaioli, specie quelli che vengono da Oriente, Cina in testa che stanno facendo tornare il sorriso a molti brand da settembre scorso ad ora. Dopo anni di sportswear ecco che da Parigi si cambia rotta, basta con le tute e l’informale da smart working casalingo e via col sogno di abiti ricchi di personalità, echi d’arte, reminescenze del passato aggiornate.
Spicca Kim Jones, direttore creativo di Dior Homme col suo principe in cappotti couture ricamati e ricchi, divise da gentiluomo impegnato nei campi di battaglia della fantasia, dandy giovanissimi e convinti con calottine sfiziose di maglia. Kim, che a giorni mostrerà per la prima volta la sua haute couture per Fendi nel calendario dell’alta moda di Parigi che apre domani, piace molto e in tutto il mondo per l’individualità che regala ad ogni pezzo di questa collezione uomo per l’inverno 2021-2022. Non da meno Virgil Abloh direttore artistico per la collezione maschile di Louis Vuitton dal 2018 che stavolta si è ispirato alle suggestioni di Van de Rhoe e alle emozioni del viaggio, tema caro alla maison che come Dior fa capo al gruppo Lvmh di Bernard Arnault. Una valigia argentata e i disegni di un aereo al decollo spiccano durante lo show virtuale, ci sono maglioni over e bottoni di lunghi cappotti fino a terra proprio a forma di jet. Fantasia al potere e una certa aria rilassata che certo gli stilisti sentono nei desideri dei loro clienti, dopo l’abbuffata di lockdown. Per una ripartenza anche nello stile.
Raffinato e moderno come sempre Paul Smith con soprabiti di pelle dipinta e stampe sottobosco di foglie e frutti sui pantaloni e il giubbino anni Ottanta. Da Hermès la direttrice creativa Veronique Nichanian ha fatto un casting giovane quanto multietnico come da tendenza generale per queste sfilate virtuali: il set è un interno scale dove i modelli fanno su e giù indossando la bella collezione ricca di pelle, per giacche e giubbotti, che è sempre il must del brand della strafamosa Kelly e dei mitici foulard selleria.
Jonathan Anderson per Loewe (sempre gruppo LVMH) punta sugli intaglia tra colore e movimento ispirandosi ai collage artistici di Joe Brainard, con motivi stampati anche sui revers del blazer.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .