Cambiare strategia, formula produttiva e modello di business tutto in una volta. Passare dalla produzione esclusiva di abbigliamento per l’infanzia a quella per uomo e per donna. E poi in questi tempi difficili per il mondo del fashion, con i magazzini stracolmi di merce, le collezioni sospese, i negozi deserti. E’ la formula del rilancio preferita da Francesco Pizzuti, imprenditore marchigiano con base a Milano, con lunga esperienza familiare alle spalle e poi il volo da solo da alcuni anni, che ha deciso di dare una scrollata al sistema e di imboccare una nuova strada con una nuova società e una nuova azienda: la Unique Concept Wear, nata nel 2010 come Unique Childrenwear, nata dalla sinergia tra Tessilform (di Patrizia Pepe e Claudio Orrea) e Zeis Excelsa (di Francesco Pizzuti), che si rafforza affiancando allo sviluppo di licenze di brand di abbigliamento nel segmento kidswear anche nuovi progetti uomo, donna, calzature e accessori per marchi propri o in licenza e con un focus specifico su brand emergenti dal grande potenziale, realtà startup ma dall’appeal internazionale.
Primo impegno del nuovo corso è il rilancio di Nolita, con una speciale capsule pe 2021 e il debutto nell’e-commerce. “Sono molto positivo sul futuro del mondo del fashion dopo questa pandemia”, racconta Francesco Pizzuti, “avevamo in pancia questo cambiamento, volevamo passare da una produzione per il mondo del bambino anche a quella degli adulti, uomini e donne. Ci siamo accorti che avevamo le potenzialità dopo aver prodotto per 4 stagioni le linee di Stella Jean, a cavallo tra 2019 e 2020, una esperienza impegnativa ma molto vera. Non mi interessano per ora i fatturato ma sento l’esigenza di mettere impegno e investimenti nel mondo dell’adulto, sostituendo Children con Concept. Con noi a Chieti Scalo in Abruzzo lavorano circa 30 persone per lo stile, il magazzino, il commerciale e poi abbiamo tutta una serie di laboratori di fiducia per la produzione. Con Nolita faremo solo collezioni al femminile”.
Proprio la pandemia è stata un formidabile acceleratore per il cambiamento per la UCW. “Possiamo dire di essere entrati in lockdown con un’azienda e di esserne usciti con un’altra”, continua Pizzuti, amministratore delegato UCW, “sicuramente diversa, più lucida e con orizzonti più vasti davanti a sé. Oltre all’accordo con Nolita, stiamo valutando diverse nuove partnership interessanti: il nostro DNA dinamico e multibrand ci porta a essere alla costante ricerca di nuovi progetti, moderni e innovativi”. La nuova strategia aziendale ha già preso forma grazie al recente accordo di licenza con il brand Nolita. Per lo storico marchio di abbigliamento donna (famoso anche per una provocatoria e cruda campagna contro l’anoressia firmata da Oliviero Toscani), UCW ha siglato un deal della durata di cinque anni. Il debutto della nuova gestione da parte di Unique Concept Wear si concretizza con il primo drop previsto per fine marzo e sarà proposto a pochi e selezionatissimi clienti con una prima capsule total white che sarà un tributo alla collezione di esordio di Nolita che, alla fine degli anni Novanta, si affacciò al mercato con una proposta monocromatica.
L’accordo tra Nolita e Unique Concept Wear segna il rilancio del brand sul mercato italiano nell’anno in corso, oltre al debutto della piattaforma e-commerce. Nel 2022 lo sviluppo sarà concentrato sui mercati oltreconfine, grazie a una selezionata rete di agenti e distributori, con focus su Spagna, Nord Europa e Paesi Arabi. L’obiettivo è quello di raggiungere, a regime, una quota export di circa il 65%. Alle proposte di Nolita, si affiancano quelle di Virtus Palestre adulto, uomo e donna, e kidswear, il brand di sportswear in occasione della FW21 riproporrà lo storico logo delle origini .Nel portafoglio di Unique Concept Wear anche la licenza con il marchio di footwear Cult Bolt, che vedrà il lancio di una capsule collection di abbigliamento adulto, d’impronta genderless. Gli anfibi famosi per la punta di acciaio ora sono in corsa anche loro per il nuovo posizionamento di UCW. “Faremo sempre capsule frequenti perché questo chiede il mercato, che vuol essere stimolato”, conclude Francesco Pizzuti.
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