Un evento memorabile la sfilata per la collezione donna di Valentino al Piccolo Teatro, tempio della cultura milanese. Un luogo simbolo scelto dal direttore creativo della maison Pierpaolo Piccioli, alla seconda sfilata sotto le insegne di Milano Fashion Week oggi in diretta streaming, e dunque senza pubblico, con un défilé che inneggia alla libertà del vestire di ogni donna senza mai perdere di vista l’eleganza contemporanea. Un prodigio di bellezza, anche per l’uomo, perché la passerella è stata co-ed, con alla fine modelle e modelle tutti insieme sul palcoscenico caro a Paolo Grassi e Giorgio Strehler, che hanno fondato il Piccolo nel 1947 facendolo diventare fucina di un teatro geniale quando aperto a tutte le espressioni.
Un messaggio di speranza, per tutti i teatri d’Italia ormai chiusi da un anno, che Piccioli ha lanciato con questa collezione uomo-donna per l’inverno 2021-2022. Quanto mai attuale e collegato alla moda viva perché il Piccolo Teatro sta ora avviandosi alla digitalizzazione di tutti i suoi costumi di scena, che sono oltre 10mila, che poi saranno messi a disposizione di chi vorrà consulatarli per studio o per lavoro creativo. “Proseguo la mia ricerca nel mondo dei valori di Valentino”, spiega Pierpaolo Piccioli, sempre più bravo e sicuro di sé alla guida della maison che fa capo al gruppo Mayhoola for Investments con Jacopo Venturini dal giugno scorso come ceo, che prosegue la sua ricerca nell’umanità e nella diversità di ogni singolo individuo per trasmettere i valori di inclusività all’intera comunità di Valentino.
Nel buio del Teatro l’occhio di bue illumina la cantante inglese Cosima che canterà per tutto lo show Valentino ACT Collection accompagnata dall’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi con un Quintetto d’Archi.
Tre soli colori, nero, bianco e oro. “Con la moda si possono dire e fare tante cose”, spiega Pierpaolo Piccioli che alla fine dalla prima fila applaude i 66 modelli di cui 46 donne e 20 uomini, tutti sul palcoscenico. Per la nuova donna Valentino tutto è corto, anzi cortissimo, con minigonne varie e definite, con tagli alla Fontana che mostrano le gambe delle modelle sugli stivali di plastica tempestati di rose maison. Al posto della giacca Piccioli preferisce una piccola cappa, molto couture, che sostituisce anche il cappotto, anch’essa in bianco e nero. Bianchissime le camicie, o col romantico jabot di pizzo o con il colletto come inamidato e ad ala che poi ritroviamo anche nelle mise al maschile. Su tutto un tocco punk, molto sofisticato e attuale. Con le borchie tipicamente Valentino sulle scarpe (per lei col tacco anche altissimo e sensuali) e sulle borse. “Nel bianco e nero ho voluto riassumere tutti i colori”, racconta Piccioli, “per una sensualità più evidente, ma tutto senza ridondanza. E per un romanticismo nuovo che spero piaccia alle nuove generazioni perché senza cliché”.
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