Under 30

L’under 30 che ha fatto diventare la cucina vegana un lifestyle di tendenza. Grazie ai social

Quando lavorava nella moda, la 27enne Carlotta Perego, laurea in Design e master in Fashion buying & merchandising, era infelice e sempre sotto stress. La paura di cambiare strada era tanta ma, nelle stesse proporzioni, anche la voglia di inseguire la sua vera passione, fino a quel momento coltivata unicamente come hobby: la cucina. E non un tipo di cucina qualsiasi ma quella vegana, che aveva iniziato a scoprire durante alcuni corsi di cucina serali. “Erano puntate monotematiche, si poteva scegliere quale frequentare e presentarsi alla lezione dedicata, che iniziava alle 20 e terminava intorno a mezzanotte; io, naturalmente, sceglievo sempre quelle di cucina vegetale”, racconta la youtuber, inserita da Forbes Italia tra gli Under 30 nella categoria Social Media.
@cucinabotanica

Proprio durante una quelle serate, Carlotta si rende conto che le sue continue sperimentazioni in cucina potevano essere condivise online e così comincia a salvare le sue ricette in un blog, Cucina Botanica, che inizialmente fungeva solo da archivio personale. “Finché un giorno ho preso la coraggiosa decisione di lasciare il lavoro che mi rendeva infelice e volare a Los Angeles per un corso di cucina della durata di quattro mesi”. Perché proprio L.A.? Nella città degli angeli, spiega, la cucina vegetale ha iniziato a diffondersi più di 20 anni fa ed è normalissimo essere vegani o vegetariani. Inoltre, a Los Angeles c’era la scuola di Matthew Kenney, oggi il più famoso chef vegano al mondo.

Dopo una parentesi come assistente per la scuola Plantlab, dove Carlotta diventa in poco tempo insegnante di cucina vegetale e crudismo, tornata in Italia apre il suo canale YouTube, che oggi conta 385mila iscritti: “Ho iniziato condividendo e raccontando le mie esperienze nella scuola. Dopo un anno di lavoro per la scuola di Matthew (che dopo la fine del mio corso mi aveva assunta come assistente) in Italia e ho iniziato a tenere corsi di cucina privati. I miei primi video su YouTube servivano per farmi pubblicità, all’inizio non avrei mai pensato che il web sarebbe diventato il mio lavoro principale”.

In un mondo digitale fatto di immagini e video, a fare la differenza è naturalmente il contenuto. E, soprattutto, la cura dei dettagli che nel settore food conta moltissimo considerato quanto sia alta la competizione e quanto sia difficile convincere il proprio pubblico online in termini di qualità e originalità.

“Prima di cominciare a fare video ho studiato molto per capire come filmare e con quale attrezzatura, come montare e su quale programma… insomma, come realizzare contenuti di alta qualità che potessero funzionare. La sperimentazione è sicuramente un aspetto importantissimo del mio lavoro, potremmo dire che è una costante che accompagna sempre noi creator, ma ho cercato di partire il più preparata possibile”, prosegue la monzese.

Si parte con la ricerca dell’idea, che può arrivare da stimoli diversi: social, libri di cucina, ricette della tradizione. A quel punto si sperimenta il piatto e si trova la versione ottimale, quella che si può girare. Proprio come un film. Per YouTube, spiega Carlotta, serve un’attrezzatura particolare (la sua comprende una reflex, un cavalletto, un microfono e diversi obiettivi), mentre per Instagram e TikTok basta unicamente un telefono. “Si filmano tutti i passaggi, spostando la telecamera di ripresa in ripresa, fermandosi ogni volta proprio come se si stesse registrando un corto. Una volta terminato, si scattano varie fotografie del piatto, da usare per i social. Si registra la voce narrante e si passa alla fase di montaggio/editing, che può durare anche 10 ore“. E alla fine si sceglie la foto di copertina e si programma la pubblicazione dei video.

Dopo i primi mesi, i suoi contenuti ricevono i primi feedback positivi e la community inizia a  chiedere a Carlotta consigli e nuove ricette. “La monetizzazione YouTube è arrivata dopo mesi di lavoro ed è stata un ottimo segnale dopo tanta fatica e tempo investito. Il web è un mondo difficile dove crearsi un lavoro, ci vogliono molta costanza e determinazione”.

Carlotta Perego ha creato Cucina Botanica

Ogni piattaforma ha infatti le proprie dinamiche e il proprio linguaggio: “YouTube mi dà il vantaggio di poter raccontare le ricette con più calma, tramite video dettagliati dal taglio molto più artistico, quasi cinematografico. Instagram è invece una piattaforma fantastica per lo storytelling, TikTok e i Reels sono infine ottimi formati per le ricette molto semplici e veloci”.

Intanto, nel 2020 è arrivato nelle librerie italiane il primo libro di Carlotta Perego, “Cucina Botanica”, una vera e propria mappa per orientarsi nel mondo della cucina vegetale, rimasto in cima alle classifiche per molti mesi dalla pubblicazione a oggi. Non solo consigli sull’alimentazione vegetale ma anche suggerimenti per organizzare al meglio la spesa e il menu settimanale per adattarsi ai ritmi frenetici della vita quotidiana.

Finora Carlotta ha lavorato con numerose aziende del settore food, Alpro, Pink Lady, Sarchio, Everli, Too Good To Go, Babaco e Citrus, solo per citarne qualcuna. “Mi piacerebbe tornare presto a vedere le persone dal vivo, sarebbe molto bello partecipare a qualche evento o showcooking. Ma anche pubblicare altri libri in futuro e, magari, creare una linea di prodotti che portano il nome di Cucina Botanica”.

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