“L’idea è quella di applicare le nuove tecnologie digitali al mondo del vino, con l’obiettivo di rendere più trasparente la valutazione che determina la fortuna o meno di un’annata, con effetti notevoli sui prezzi”, spiega Gianni Cristian Iannelli, fondatore e amministratore delegato di Ticinum Aerospace. Per farlo questa realtà nata nel 2014 come spin off dell’Università di Pavia utilizza i dati raccolti dai satelliti dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), che ha supportato lo sviluppo di Saturnalia attraverso il programma Space Solutions, e quelli in ambito meteorologico della Nasa e di Jaxa, l’Agenzia Spaziale Giapponese. “Grazie alle immagini satellitari siamo in grado di analizzare ogni 3-5 giorni la vigna, valutare le sue reazioni, la fioritura, la maturazione dell’uva, i tempi di raccolta”, spiega Iannelli. Queste informazioni, elaborate con una formula che le incrocia con i dati relativi alle condizioni meteo e con le analisi elettromagnetiche raccolte da satellite, si traducono in un punteggio per classificare i vini.
Di fatto ciò che i più quotati critici a livello mondiale, da Robert Parker a Neal Martin, faranno a fine aprile, nel corso degli incontri che – a causa della pandemia – si svolgeranno non più solo a Bordeaux, ma in simultanea anche a Parigi, Francoforte, Londra, New York, San Francisco, Shanghai e Hong Kong. Solo che, nel caso dell’annata 2020, i voti di Saturnalia su 100 vini di Bordeaux sono usciti già lo scorso novembre, con sei mesi di anticipo. Ma che attendibilità hanno queste valutazioni? “Abbiamo applicato il nostro modello nelle diverse zone del Bordeaux per le vendemmie 2018 e 2019, valutando rispettivamente 20 e 50 vini: i voti hanno una corrispondenza molto alta con i giudizi dei migliori critici”, assicura Iannelli.
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