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Smart Mobility

Elon Musk ammette: la guida autonoma di Tesla è indietro. “Non mi aspettavo che fosse così difficile”

Il re della guida autonoma elettrica è nudo. Elon Musk ha postato un tweet in risposta a un utente della Model 3 che suona come una dura ammissione: Tesla è ancora molto lontana dall’atteso “livello 5”, che permetterebbe alle auto una guida totalmente autonoma mentre noi conversiamo, guardiamo un film oppure, come suggerisce in un’intervista un manager della Porsche, “facciamo il check up del nostro stato di salute connessi a una clinica online”.

Musk scrive: “La guida autonoma generalizzata è un problema difficile, poiché richiede la risoluzione di gran parte dell’IA del mondo reale. Non mi aspettavo che fosse così difficile, ma la difficoltà è ovvia, col senno di poi. Niente ha più gradi di libertà della realtà”. Indietro tutta, insomma.

A che punto è Elon Musk

Aveva quindi ragione John Krafcik, l’ex ad di Waymo, la piattaforma nata con i soldi di Google che finora detiene il record delle miglia percorse senza pilota umano. “Con tutto il rispetto per un’azienda importante come Tesla, secondo me la piattaforma di guida autonoma che impiega oggi non è a livello 4 né 5”, ha detto. “È semplicemente un buon esempio di guida assistita, come tante altre messe a disposizione dai migliori brand di auto. La guida autonoma è un traguardo ancora lontano. Non bastano i lidar, le videocamere, i sensori e l’AI della macchina. Occorre trasformare anche le strade in interfacce che reagiscono in tempo reale e senza alcuna latenza”.

Gli incidenti

Mentre i fan chiedono a Elon Musk di affrettarsi a lanciare la versione aggiornata del Tesla Autopilot, un discreto numero di incidenti ha costellato i percorsi delle Tesla in questi mesi. Uno dei più bizzarri riguarda un automobilista dell’Alabama, la cui macchina ha frenato senza avere ricevuto alcun input. La macchina era seguita da una vettura dalla polizia in ricognizione nella zona. Solo lo scatto del guidatore, che ha schiacciato il piede sull’acceleratore e ha disinnescato l’Autopilot, ha evitato un incidente.

Andò peggio, anni fa, a un ingegnere della Apple, che festeggiò la sua assunzione regalandosi una Tesla. Aveva attivato l’Autopilot quando la macchina cominciò a deviare verso sinistra – forse per una lettura sbagliata dei segnali stradali – e si piantò contro il divisorio tra le carreggiate, andando a fuoco.

Bisogna ricordare, a onor del vero, che il software messo a punto dagli ingegneri di Tesla ha evitato un incidente in Florida. Una vettura che precedeva una Model 3 frenò e si mise di traverso sulla strada. I sensori della Model 3 reagirono allora con prontezza, bloccando le ruote con una brusca frenata.

Tesla: “La guida autonoma è sicura”

Tesla afferma che la guida autonoma adottata è ”sicura”. L’azienda pubblica rapporti trimestrali con dati molto precisi sul comportamento dei software e delle telecamere sparse intorno alla vettura.

Il problema è che un sistema di machine learning che impara dai suoi errori ha bisogno di una partecipazione costante da parte dei guidatori. Cosa che non sempre accade, poiché, se un utente si vede consegnare una macchina a guida autonoma di livello avanzato, non è disposto a sottoporsi a continue verifiche sul comportamento dell’Autopilot nel traffico reale.

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