Il ministero della salute giapponese ha sospeso giovedì l’uso di circa 1,63 milioni di dosi dei vaccini Moderna contro il Covid-19. La decisione è arrivata dopo aver scoperto “materiali estranei” in alcune porzioni di dosi inutilizzate, che facevano tutte parte della stessa linea di produzione. Un’altra battuta d’arresto per il vaccino americano, quindi, che ha già accusato ritardi produttivi nella regione e ha dovuto interrompere le forniture.
Fatti chiave
Secondo Kyodo News, sostanze estranee – della dimensione di pochi millimetri – sono state rilevate in almeno 39 fiale inutilizzate del vaccino, i cui elementi sono sconosciuti.
Per precauzione, scrive Reuters, Moderna sta sospendendo la fornitura di circa 1,63 milioni di dosi che si sospetta siano state prodotte in Spagna, tutte sulla stessa linea di produzione.
Il produttore di vaccini afferma che solo 565.400 dosi facevano parte dello stesso lotto di produzione delle dosi contaminate, ma ha deciso comunque di sospendere anche due lotti adiacenti “per molta cautela”.
Moderna sta ora conducendo un’indagine sulla natura dei materiali estranei, ha affermato il ministero giapponese.
Il gigante farmaceutico giapponese Takeda, che gestisce le vendite e la distribuzione del vaccino nel paese, ha affermato di non aver ancora ricevuto segnalazioni di problemi di sicurezza.
Takeda, tuttavia, ha informato le istituzioni mediche e altri enti di non utilizzare dosi che appaiano anormali o mostrino segni di contaminazione, comprese le dosi non soggette alla sospensione.
Il grande numero
863. Questo è il numero totale di centri di vaccinazione in tutto il Giappone che hanno ricevuto dosi dai lotti sospesi. Le autorità giapponesi hanno contattato le strutture per richiamare le dosi e hanno anche rivelato i numeri di lotto interessati: 3004667, 3004734 e 3004956, in modo che le persone inoculate possano verificare se hanno ricevuto un vaccino potenzialmente contaminato.
Scenario chiave
La battuta d’arresto del vaccino arriva in un momento in cui il Giappone sta assistendo al peggior focolaio dell’intera pandemia, alimentato dalla variante delta. Il paese riporta una media di circa 23mila nuovi casi ogni giorno. L’unico spiraglio di luce nella gestione della pandemia in Giappone è stata la recente velocità della campagna vaccinale. Dopo un inizio lento, infatti, il Giappone ha ora completamente inoculato quasi il 43% della sua popolazione. Mercoledì, il primo ministro Yoshihide Suga ha affermato che il paese è sulla buona strada per vaccinare circa il 60% della sua popolazione entro la fine di settembre e ha sufficienti dosi di vaccino in riserva per una potenziale dose di richiamo, se si rendesse necessario.
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