zoom, no ad acquisizione di five9
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Gli azionisti di Five9 dicono no a Zoom: salta l’acquisizione da 14,7 miliardi di dollari

Questa acquisizione non s’ha da fare. Gli azionisti di Five9 hanno rimandato al mittente la proposta da 14,7 miliardi di dollari messa sul tavolo lo scorso luglio da Zoom. Mandando quindi in fumo i progetti e le idee di Eric Yuan, ceo e fondatore della società californiana. “Anche se eravamo entusiasti dei vantaggi che questa transazione avrebbe portato sia a Zoom sia a Five9, incluso il potenziale a lungo termine per entrambi gli azionisti, la disciplina finanziaria è fondamentale per la nostra strategia”, ha evidenziato in una nota ufficiale il miliardario cinese, che vanta, secondo Forbes, un patrimonio da 12,8 miliardi di dollari.

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L’operazione mancata

Se per Zoom si trattava della prima operazione da oltre 1 miliardo di dollari, l’acquisizione di Five9 sarebbe stata la terza più importante operazione tecnologica dell’anno, dopo quelle che hanno permesso a Microsoft e a Square di comprare, rispettivamente, Nuance Communication e Austrialian Afterpay per 19,7 e 29 miliardi di dollari. Dimostrazione ulteriore di quanto fosse importante per Zoom il business dell’azienda guidata da Rowan Trollope, attiva nel settore dei contact center basati sul cloud, utilizzati dalle grandi aziende per rimanere in contatto con i clienti. In sintesi, dei call center di ultima generazione che integrano anche le funzionalità di telecomunicazione con i sistemi informativi.

Un tassello che Eric Yuan non voleva farsi scappare, sia per il suo giro d’affari da 24 miliardi di dollari, sia perché voleva proiettare la società in una nuova dimensione. “Poiché le aziende comunicano con i propri clienti principalmente attraverso il contact center, riteniamo che questa acquisizione crei una piattaforma leader di coinvolgimento dei clienti che aiuterà a ridefinire il modo in cui imprese di tutte le dimensioni si connettono con i propri clienti”, aveva dichiarato lo stesso Yuan.

E anche se Five9 ha affermato che continuerà la partnership già in atto con Zoom, è indubbio che i rapporti tra le due società si siano incrinati. Non dimenticando, tra l’altro, che la società di San Jose aveva previsto per gli azionisti di Five9 0,5533 azioni ordinarie di classe A di Zoom per ogni azione di Five9 in loro possesso: un premio di quasi il 13% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni del 16 luglio.

Zoom-Five9: cosa è successo

Partendo dal presupposto che la trattativa è ufficialmente saltata per il rifiuto degli azionisti di Five9, secondo Forbes sarebbero diversi i motivi che hanno portato a questa decisione. Due su tutti: la decisione di un comitato del dipartimento di Giustizia statunitense di esaminare il potenziale accordo, a causa dei timori per i legami di Zoom con la Cina. E la raccomandazione dell’Institutional shareholder services, società di consulenza in materia di proxy, che avrebbe consigliato agli azionisti di Five9 di votare contro la proposta, citando problemi di crescita. Un riferimento ai conti dell’ultima trimestrale, che ha fatto perdere al titolo di Zoom più del 15% in una sola giornata a Wall Street.

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