
Aretè parla la lingua della finanza responsabile. L’edizione 2021 – sul palco Enzo Argante Presidente del premio e Luciano Floridi da Oxford presidente della giura – sottolinea il ruolo e la forza con cui la finanza internazionale sta sostenendo i processi legati alla sostenibilità economica e sociale. In una sequenza di interventi che hanno segnato il territorio delle competenze: Alessandro Mauri, di Banca Generali Private, ha sottolineato l’importanza di orientare gli investimenti verso tematica ESG, valorizzando il tessuto imprenditoriale creativo del Paese, a sostegno dell’economia reale e guardando alla sostenibilità. Se nel 2019 erano 800 i milioni investiti nell’ambito di ESG, oggi Banca Generali ne investe 5,800 miliardi.
Sul legame fra transizione ambientale e digitale è intervenuta Barbara Gagliano del gruppo Natixis. Il loro obiettivo è identificare quelle aziende in grado di sostenere e percorrere una crescita sostenibile: per questo, nell’individuazione, sono importanti criteri extra finanziari come pratiche di buona governance. La sostenibilità passa anche dalla transizione ecologica: per Antonino Cipriano, di BNP Paribas, sono tre i filoni di investimento su cui concentrarsi: nuove forme di energia, efficienza energetica e infrastrutture, trasporto e stoccaggio dell’energia. Se si vuole raggiungere la neutralità dal carbonio, spiega Cipriano, è importante che gli investimenti siano guidati nell’ottica di un cambiamento dei comportamenti di consumo, prediligendo fonti alternative come l’idrogeno verde.
Su diversity ed equity inclusion è intervenuta Paola Pallotta, di Capital Gruop. Gruppo internazionale rappresentato al 50% da donne. Nell’area delle ESG, spiega Pallotta, Capital Group è la ‘S’ di ‘social’. Valorizzare le differenze ed abbattere gli impedimenti all’inclusione permettono la creazione di un team eterogeneo ma unito. I membri di Capital Group possono autonomamente individuare associazioni, enti, fondazioni a cui destinare donazioni che il gruppo appoggia senza remore.
Secondo Stefano Iotti, della società scozzese Aberdeen, la transizione climatico energetica è legata alla transizione geopolitica. La Cina di oggi è una società di consumi in cui la spinta tecnologica è sempre più forte, e la firma del trattato di Parigi impone un calo delle emissioni di CO2. È necessario convogliare interesse e investimenti nel paese asiatico, a un passo dal superare economicamente gli USA.
Rimanendo in Italia, invece, sostenibile significa sostenere il tessuto economico e produttivo tipico del Paese: le piccole e medie imprese. Realtà imprenditoriali che spesso non hanno le capacità di creare valore. Per questo, spiega Enrico Carnevali nel suo intervento, Boutique Italia interviene acquistando quote di minoranza: l’imprenditore ha così la possibilità, rimanendo alla guida della propria azienda, di raggiungere il suo obiettivo imprenditoriale grazie alle competenze e gli input che i consiglieri di Buotique Italia trasmettono.
La sostenibilità è anche rigenerazione urbana e culturale. Ne è sicura la dottoressa PierCarla del Piano, della Fondazione Stelline. Un palazzo storico nel cuore di Milano è oggi uno degli immobili antichi con meno emissioni dell’intero Paese e un sistema di illuminazione a led che abbate del 75% il costo energetico. Ma è anche un hub di cultura: perché non ci può essere sostenibilità se non si diffonde una cultura della sostenibilità. Nasce così l’Hub Leonardo, insieme alle figure istituzionali della città di Milano e della regione Lombardia e alla partnership con Nuvola Verde Institute. Un polo culturale per diffondere ed educare alla sostenibilità.
Maestri della Responsabilità, persone che si sono contraddiste per il loro impegno nella sostenibilità, a 360 gradi.
Il premio va a Don Gino Rigoldi e a Daria Illy. A Don Gino Rigoldi per il suo pluriennale sostegno alle fragilità dei giovani. “Per i nostri giovani – ha detto in occasione della premiazione – il mondo adulto ha bisogno di essere guida, perché il giovane si muove se si sente ascoltato”. Daria Illy, Maestra della Responsabilità per il suo attivismo: “Le donne devono cominciare a pensare più come persone e meno come donne, e non mettersi in dubbio, ma credere in se stesse e avere il coraggio di buttarsi, farsi avanti, anche se spesso devono lavorare il doppio di un uomo per raggiungere certi risultati”.

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