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Dalla mazzata fiscale, alla diversificazione degli investimenti. Perché Elon Musk pensa di vendere il 10% delle sue azioni Tesla

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Quando si parla di plusvalenze ancora non realizzate, Elon Musk è il punto di riferimento in America. Visto che quasi tutto il suo patrimonio, 271 miliardi di dollari, è legato a partecipazioni nelle sue due principali società: l’azienda aerospazionale privata SpaceX e la casa automobilistica elettrica Tesla. Non è un caso, infatti, se Musk, che è la persona più ricca della storia, ha scelto di non percepire uno stipendio, di non possedere una casa e di essersi autodescritto “finanziariamente illiquido”. Almeno per ora.

Sabato, Elon Musk ha chiesto ai suoi 63 milioni di follower su Twitter: “Ultimamente si parla molto di guadagni non realizzati come mezzo di elusione fiscale, quindi propongo di vendere il 10% delle mie azioni Tesla. Che ne pensate?” Il 58% dei 3,5 milioni che hanno partecipato al sondaggio hanno riposto di sì. Ciò significa che Musk, che ha promesso di “attenersi ai risultati” del sondaggio, potrebbe farlo sulla base del prezzo di chiusura registrato martedì, cosa che lo farebbe incassare 15 miliardi di dollari dalla vendita delle suddette azioni. Riservandone, secondo i calcoli di Forbes, fino a 3,6 miliardi in tasse al governo federale. Si tratterebbe di una cifra otto volte più alta rispetto ai 455 milioni di dollari versati dal 2014 al 2018, secondo un’indagine di ProPublica. Ovviamente, il tweet di Musk, ha scatenato diverse ipotesi, partendo dal fatto che il magnate non dovrebbe avere così a cuore gli interessi dello Zio Sam. Si dice che potrebbe cedere non solamente azioni Tesla e che la scelta di vendere potrebbe derivare da effettiva necessità. Questo perché Musk ha un ingente conto fiscale da saldare.

Partendo dal presupposto che possiede il 17% delle azioni di Tesla, Musk detiene oltre 92 miliardi di dollari di opzioni su azioni che gli permettono di acquistare altre azioni a un prezzo di maggior favore. E considerando che una serie di queste opzioni scadono nell’agosto 2022, Musk deve esercitare il suo diritto di acquistare altre azioni entro e non oltre quella data. Altrimenti, queste opzioni, che attualmente hanno un valore di 23 miliardi di dollari, scadranno e non avranno più alcun valore. C’è un problema, però: Elon Musk, che non possiede molto denaro liquido, si ritroverebbe a dover pagare le tasse, qualora dovesse riscattare le opzioni.

Infatti, se da una parte alcune opzioni possono essere riscattate senza dover immediatamente pagare delle imposte, dall’altra le entrate provenienti dalla vendita di azioni sono tassate a tassi di plusvalenza inferiori. Ma attenzione: secondo l’avvocato Bruce Brumberg, cofondatore di myStockOptions.com e collaboratore di Forbes, visto che le opzioni di Musk (chiamate in termini fiscali opzioni “non qualificate”) sarebbero soggette all’aliquota ordinaria dell’imposta sul reddito, che è molto più elevata rispetto a quella precedente di compensazione. Musk, quindi, potrebbe accumulare un debito superiore al 50%, pari a oltre 10 miliardi di dollari, tra tasse statali e federali, se fossero applicate le aliquote più elevate. Inoltre, anche se ora in Texas è esente da imposte, tuttavia la California, dove ha vissuto per anni fino alla fine del 2020, può tassare Musk sul valore delle opzioni guadagnate mentre era residente.

Ridurre questa possibile mazzata fiscale è, quindi, il motivo per cui Elon Musk vuole vendere una parte delle azioni Tesla. Ma non è l’unica spiegazione. Anche perché, Musk non ha ancora bisogno del denaro contante, dato che ha tempo fino ad agosto 2022 per esercitare le opzioni; inoltre, ci sono molti modi con cui potrebbe pagare le tasse senza vendere una singola azione che già possiede. Un metodo, comunemente esercitato dai miliardari, è esercitare le opzioni e poi semplicemente vendere alcune delle azioni appena acquisite per coprire il conto fiscale. Musk, quindi, potrebbe mantenere il resto delle sue nuove azioni, continuando quindi a scommettere sul futuro di Tesla, o venderle tutte e intascare nuovi contanti. In ogni caso, riuscirebbe con tranquillità a coprire le spese previste delle tasse e, anzi, si intascherebbe miliardi di dollari in profitti. Inoltre, potrebbe anche usare un prestito per pagare le tasse.

In sintesi, se Musk sta davvero pensando di vedere il 10% delle sue azioni, può significare solamente che ha voglia di intascare un po’ di soldi. D’altronde, il suo portafoglio – praticamente investito al 100% in due società sensazionali – è un incubo per i consulenti finanziari, dato l’enorme rischio e la mancanza di diversificazione. Questo, quindi, potrebbe sembrare un buon momento per Musk per iniziare a spostare un po’ dei soldi. Anche perché lo stesso miliardario ha ripetutamente dichiarato che le azioni di Tesla sono sopravvalutate. “Il prezzo delle azioni Tesla è troppo alto”, ha twittato nel maggio 2020. E, da allora, il titolo è aumentato del 630%.

Elon Musk potrebbe utilizzare anche un po’ di denaro per altre iniziative, per pagare i debiti o anticipare le tasse future. I miliardari sono nel mirino del Congresso in questi giorni. Per esempio, recentemente, una proposta di tassare i guadagni non realizzati delle persone più ricche d’America sarebbe potuta costare a Musk decine di miliardi di dollari. Quel piano è stato notevolmente ridotto, sebbene i legislatori stiano ancora proponendo di aggiungere un’addizionale di otto punti percentuali sul reddito lordo rettificato superiore a 25 milioni di dollari, che potrebbe aggiungere altri miliardi alle tasse che Musk dovrebbe pagare sui futuri esercizi di opzioni e di vendite di azioni.

Indipendentemente dal motivo, e nonostante la sua affermazione di essere “pronto ad accettare entrambi i risultati”, sembra probabile che Musk stesse pianificando di vendere alcune delle sue azioni Tesla indipendentemente dal risultato del sondaggio. In una conferenza di settembre, Musk ha dichiarato: “Ho un sacco di opzioni che scadono all’inizio del prossimo anno, quindi… un enorme blocco di opzioni verrà venduto nel quarto trimestre, perché devo farlo o scadranno”.

Elon Musk non ha risposto a una richiesta di commento.

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