Jensen Huang, fondatore di Nvidia
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Nvidia spicca il volo: potrebbe essere la prossima società a valere più di 1.000 miliardi di dollari

Auto a guida autonoma, Intelligenza Artificiale e metaverso: tre parole che assicurano l’attenzione degli investitori. Tutte e tre trovano spazio nel portfolio di Nvidia, società nota soprattutto per la produzione di schede grafiche di alto livello per i videogiocatori e che negli anni ha creato un insieme di soluzioni e servizi per le imprese che toccano sia il cloud sia gli ambienti simulati con cui sono addestrati i sistemi di guida autonoma dei veicoli. Con un risultato importante: Nvidia vale quasi 800 miliardi di dollari.

Se continuerà così, Nvidia entrerà nel blasonato club delle società con una capitalizzazione da oltre mille miliardi di dollari, che oggi include nomi come Apple, Microsoft, Amazon e Tesla. Dall’inizio dell’anno, il titolo di Nvidia è cresciuto di oltre il 140%.

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Un ricco trimestre

Il titolo di Nvidia è galvanizzato da un resoconto trimestrale sopra le aspettative. La società ha registrato ricavi per azione pari a 1,17 dollari e un fatturato di 7,1 miliardi di dollari, in crescita del 50% su base annua. Gli analisti si aspettavano ricavi per azione di 1,1 dollari e un fatturato di 6,82 miliardi.

A giovare alle casse della società sono stati, in particolare, i chip che Nvidia produce per le applicazioni di intelligenza artificiale, come l’elaborazione del linguaggio naturale: i ricavi di questa divisione sono cresciuti del 55% nell’ultimo anno. Anche la divisione gaming, legata alle schede grafiche di fascia alta, è cresciuta molto, del 42% su base annua.

Lo scorso anno Nvidia ha commercializzato nuove schede grafiche della serie 30, che sono state particolarmente ricercate sia dai giocatori sia dai minatori di criptovalute come Bitcoin ed Ether. Tali criptovalute usano un sistema proof of work. Per convalidare un blocco della catena (blockchain) di Bitcoin, al cui interno vengono registrate le varie transazioni, è necessario risolvere un complesso calcolo matematico: le schede grafiche sono ideali allo scopo e vengono ammassate da utenti e aziende specializzate in una gara a chi completa il compito per primo e guadagna, perciò, una quota di criptovaluta.

Per Nvidia, gli avatar sono “la più grande opportunità che abbiamo mai visto”

Le azioni di Nvidia sono sotto osservazione da diversi mesi perché la società, tramite le sue soluzioni e il suo hardware, sta intersecando alcune delle principali tendenze degli ultimi anni e si trova molto ben posizionata per avvantaggiarsene.

Una di tali tendenze è sicuramente il metaverso, evoluzione di internet su cui sta scommettendo anche Meta, gruppo che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp. Nvidia propone la sua piattaforma, chiamata Omniverse, che le aziende possono usare per creare “gemelli digitali” di oggetti reali, dagli edifici alle automobili.

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Josh Brown, amministratore delegato di Ritholtz Wealth Management, ha riassunto perché ritiene che Nvidia sia una candidata a superare i mille miliardi di dollari di capitalizzazione: “Non puoi renderizzare nessuna delle grafiche che servono per vivere questa falsa seconda vita da cui siamo così esaltati se non hai una scheda grafica prodotta da Nvidia” ha detto a Cnbc in riferimento al metaverso.

Anche Peter Garnry, responsabile della equity strategy della danese Saxo Bank, ritiene che Nvidia sia una delle aziende che potrebbe presto entrare nel ricchissimo club.

Per altro, Nvidia sta iniziando ad ampliare la propria offerta di soluzioni con impatti che riguarderanno, nelle previsioni del ceo della società Jen-Hsun Huang (nella foto), anche i negozi fisici: gli Omniverse Avatar, alter ego digitali, potranno essere coniugati con gli avanzamenti nell’Intelligenza Artificiale in posti come ristoranti, aeroporti e stazioni ferroviarie, dove potrebbero “effettuare un check out o un check in e offrire supporto ai clienti. E tutto ciò potrebbe essere fatto con gli avatar”. Huang vede tali avatar come “una delle più grandi opportunità che abbiamo mai visto” in considerazione dell’applicazione trasversale che potrebbero registrare.

I dubbi sull’acquisizione di ARM

Ci sono però anche degli effetti negativi che potrebbero impattare sulla futura crescita delle azioni di Nvidia. Uno di questi è l’attenta valutazione degli enti regolatori in tutto il mondo dell’acquisizione di ARM, società britannica che fornisce su licenza i design dei propri chip alle più grandi aziende tecnologiche del mondo, e che Nvidia ha annunciato a settembre 2020 per 40 miliardi di dollari: ancora è ferma, in attesa che le autorità si pronuncino rispetto alle possibili criticità legate, per esempio, alla concorrenza.

Nvidia ha promesso che non cambierà il modo di lavorare di ARM, che oggi è indipendente e neutrale; ma società come Microsoft, Google e Qualcomm, alcuni dei maggiori clienti di ARM, non la vedono allo stesso modo e hanno chiesto garanzie.

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