SpaceEconomy

Lo spazio italiano conquista Wall Street: D-Orbit si quoterà con una valutazione di $1,28 miliardi

D-Orbit, eccellenza italiana nei servizi logistici e di trasporto spaziale, entra in Borsa e lo fa in grande stile: a Wall Street. La compagnia si quoterà al Nasdaq con la Spac Breeze Holdings Acquisition Corp per un controvalore di 1,28 miliardi di dollari. Più precisamente, sarà la newco lussemburghese “D-Orbit sa” a entrare sul mercato. Diventerà una holding delle due aziende con le sue azioni, che verranno assegnate in cambio dei titoli delle controllanti. La quotazione sul listino con il nome di DOBT dovrebbe avvenire una volta che si sarà concretizzata la fusione tra D-Orbit e Spac Breeze, prevista nel secondo o terzo trimestre del 2022.

Promuovere il progresso scientifico

Peraltro, in connessione con la transazione e per aiutare a guidare la prossima fase di crescita di D-Orbit, le due società-madre stanno collaborando con The Charles F. Bolden Group, un consorzio di aziende leader con una vasta esperienza spaziale e aerospaziale. Obiettivo del gruppo, fondato dall’astronauta e generale dei Marines Charles F. Bolden Jr.? Promuovere la leadership per il progresso globale della scienza e della sicurezza nelle aree dell’esplorazione spaziale/aerospaziale; sicurezza nazionale; formazione su scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, oltre ad arte e design (Stem+Aa). Non ultime, iniziative per la salute.

“Cogliere le opportunità di crescita”

“D-Orbit è stata fondata con la missione di consentire l’espansione nello spazio e alimentare la nuova economia spaziale”, ha sottolineato Luca Rossettini, ceo dell’azienda italiana, annunciando la quotazione. “Abbiamo fatto enormi progressi nello sviluppo e nel collaudo della nostra tecnologia Ion, unica. Oltre a creare una base di clienti dedicata a cui abbiamo fornito consegne satellitari last mile e servizi infrastrutturali avanzati per oltre otto anni. Oggi forniamo servizi end-to-end completi, garantiamo la distribuzione dei satelliti nelle orbite richieste e riduciamo i tempi dei nostri clienti dal lancio alla generazione di entrate. Poiché l’economia spaziale continua a evolversi, siamo ben posizionati per cogliere opportunità di crescita fornendo servizi in orbita di prossima generazione per l’intero ciclo di vita del satellite e oltre. La collaborazione con Breeze e The Bolden Group ci fornisce risorse finanziarie e partner esperti per aiutarci ad accelerare gli investimenti in nuove soluzioni e fornire servizi e supporto ad alto margine alle costellazioni di satelliti in crescita esponenziale”. 

Un entusiasmo confermato anche da J. Douglas Ramsey, presidente e amministratore delegato di Breeze Holdings. “Non potremmo essere più lieti di annunciare la firma del nostro accordo di aggregazione aziendale con D-Orbit. Abbiamo valutato una serie di potenziali aziende con cui fondersi e stabilito che D-Orbit è la migliore. Ha una tecnologia di distribuzione satellitare senza rivali. È posizionata in prima linea in una nuova categoria di infrastrutture spaziali, pronta a servire settori industriali che conosciamo bene, inclusi petrolio e gas, e a sviluppare prodotti e servizi per il futuro. Crediamo abbia un forte potenziale di crescita in un mercato interessante e siamo entusiasti di come la sua tecnologia supporterà un futuro sostenibile per le infrastrutture spaziali”. 

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Le parole d’ordine di D-Orbit

Sostenibilità e strategia. Due concetti che anche se non soprattutto il settore spaziale non può percepire come separati. “Ci impegniamo a coltivare e trasformare la leadership per la nuova economia spaziale e D-Orbit è il prototipo leader per il futuro”, ha chiosato Bolden, presidente e ceo del gruppo che porta il suo nome. “Le loro tecnologie e soluzioni emergenti sono in linea con la nostra visione per il progresso globale della scienza e della sicurezza. Con la sua comprovata offerta di trasporto spaziale, servizi in orbita, certificazione B-Corp e tecnologie interne differenziate, D-Orbit può svolgere un ruolo chiave nel facilitare la diffusione dei satelliti oggi e nel cogliere le opportunità future man mano che aumenta la domanda di in orbita Servizi. Non vediamo l’ora di lavorare a stretto contatto per portare questo business a livelli di crescita astronomici”. L’azienda italiana è leader di mercato nella fornitura di trasporto satellitare nello spazio per clienti commerciali e istituzionali, dimostrando anche capacità “satellite-as-a-service”.

Inoltre, è la prima società spaziale al mondo a essere certificata come B Corporation. Una conferma del fatto che la sua missione dichiarata vada a beneficio di tutti gli stakeholder. In particolare, l’azienda ha progettato una soluzione rivoluzionaria per il rilascio in orbita di satelliti, che garantisce flessibilità e convenienza: la piattaforma Ion Satellite Carrier. La Ion permette di posizionare i satelliti in orbita più velocemente, riducendo in maniera sostanziale il tempo necessario tra il lancio e la generazione di ricavi per i clienti. In più distribuisce multiple costellazioni di satelliti in orbite distinte nell’ambito di una singola missione decurtando significativamente il costo dello spiegamento complessivo delle infrastrutture orbitanti.

Le ambizioni per il futuro

Non ultimo, Ion garantisce ai satelliti dei clienti di viaggiare sul primo lanciatore disponibile, rendendo più veloce l’accesso allo spazio. Inoltre, riducendo la necessità di sistemi di riserva attraverso un più rapido riassortimento della costellazione. Aggrega più payload e permettendo un minor numero di lanci, il carrier di D-Orbit riduce anche i costi complessivi di propulsione. Permette ai clienti di ottimizzare le costellazioni, trasportando i loro satelliti in posizioni orbitali non raggiungibili oggi con i lanci rideshare standard.

Ma le ambizioni dell’azienda non si esauriscono qui, chiariscono dal suo quartier generale, a Fino Monasco, vicino Como. D-Orbit sta anche sviluppando ulteriori capacità, comprese quelle progettate per sostenere il mercato emergente del cloud edge computing. Nell’ottobre 2021, la società ha completato con successo un primo test orbitale della sua infrastruttura spaziale in cloud, progettata per fornire capacità distribuite di calcolo e archiviazione di analisi dei dati ad alte prestazioni. 

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