Tech

Nike fa causa al rivenditore online StockX: gli Nft al centro delle nuove battaglie legali

Il colosso dell’abbigliamento Nike ha citato in giudizio il rivenditore online StockX. Lo riporta Reuters, spiegando che la piattaforma di reselleing che vale 3,8 miliardi di dollari ha venduto immagini non autorizzate di scarpe Nike. È l’ennesima causa finita in tribunale che ha per protagonisti i nuovi asset digitali conosciuti come Nft.

Nike intenta causa a StockX

Nike ha affermato che gli Nft di StockX violerebbero il copyright del marchio e rischierebbero di confondere i consumatori. Il colosso statunitense chiede un risarcimento danni e lo stop alle vendite degli Nft della piattaforma di reselling. La denuncia riporta che StockX avrebbe venduto oltre 500 Nft a marchio Nike e che le lamentele sui “prezzi gonfiati e le condizioni oscure di acquisto e proprietà” degli Nft e i dubbi degli acquirenti sulla legittimità del modello di StockX avrebbero danneggiato la reputazione aziendale di Nike.

Inoltre, Nike ha segnalato che StockX il mese scorso ha iniziato a vendere Nft non autorizzati delle sue scarpe da ginnastica, dicendo agli acquirenti che sarebbero stati in grado di riscattare i token per le versioni fisiche delle scarpe “nel prossimo futuro”.

LEGGI ANCHE: “L’avanzata degli Nft: la voce più influente dell’arte non è una persona ma una tecnologia”

LEGGI ANCHE: “Gli Nft hanno i loro primi miliardari: sono i fondatori di OpenSea”

Non un caso isolato

Quello tra Nike e StockX è solo l’ultimo caso legale che interessa un mondo, quello degli Nft, ancora tutto da regolare. Come sarà possibile gestire queste nuove opere? Ancora non ci sono regolamenti e standard univoci e non sono stati definiti dei limiti o consolidate delle infrastrutture. Ciò che non va dimenticato è che, come nel caso dei beni fungibili, esiste una netta differenza tra creatore-autore – di un brano, un’opera, un abito o di un film – e l’acquirente dell’Nft legato a questo prodotto. L’acquirente di un’opera coperta da proprietà intellettuale non acquisirà mai un totale e assoluto diritto di copyright sull’opera perchè il controllo (economico e non) deve sempre essere mantenuto anche dal suo creatore-autore. Come evidenzia Wired.com, “se creo un Nft di una foto del tuo gatto, ciò non significa che il tuo gatto debba venire a vivere con me ora”.

I procedimenti giudiziari sugli Nft

Non solo Nike contro StockX: le cause legali intorno agli Nft sono entrare recentemente nei tribunali statunitensi. A novembre Miramax ha citato in giudizio il regista Quentin Tarantino per la volontà di mettere all’asta Nft relativi al film del 1994 Pulp Fiction. Tra le altre cause più note quella che ha visto protagonisti la casa discografica RAF fondata dal rapper e produttore statunitense Jay Z e da Damon Dash. Proprio Damon Dash ha tentato di vendere l’album d’esordiom di Jay-Z, Reasonable Doubt, in formato Nft. In occasione dei 25 anni dall’uscita, Damon Dash ha voluto trasformarlo in Nft e metterlo in vendita sulla piattaforma Superfarm. Ma la casa discografica Raf ne ha impedito la vendita perché non aveva il copyright per poterlo fare.

Il mese scorso, Hermès si è scagliata contro l’artista Mason Rothschild per i suoi Nft MetaBirkin delle borse Birkin dell’azienda francese. Rothschild ha infatti messo in vendita su una piattaforma virtuale borse molto simili alla celebre Birkin, chiamate MetaBirkin, scatenando la dura reazione di Hermès, che vuole difendere il suo marchio. La parte citata in giudizio, l’artista Mason Rothschild ricorda però che non ha fatto nessuna borsa tangibile tipo BIRKIN, ma ha semplicemente creato arte digitale ‘ispirata’ al marchio Hermès.

Il progetto di Nike su Roblox

In ogni caso, sono tante le aziende che stanno lanciando gli Nft e stanno sperimentando il metaverso. E la stessa Nike starebbe per rilasciare “un certo numero di prodotti virtuali” entro la fine del mese in collaborazione con lo studio di arte digitale RTFKT, che ha acquisito a dicembre.

Già nei mesi scorsi, il brand si era mosso in direzione di una svolta digitale. L’azienda ha infatti creato una città virtuale nel metaverso all’interno della piattaforma Roblox. L’obiettivo dell’azienda è trasformare questo spazio in una sorta di testing environment per lanciare prototipi di scarpe e farle provare agli utenti nel mondo virtuale, prima di avviare una produzione di massa in quello reale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .